Amauri, la Juve sembra avere scoperto il pianeta Brasile… Limitandoci ai dati di fatto: lo scorso anno è arrivato lei, a questo giro Diego.
«Cosa di cui sono molto contento a prescindere dalla questione della nazionalità. Diego è un grandissimo giocatore e ci aiuterà a compiere un ulteriore salto di qualità. Il ragazzo ha lo spirito vincente e tanta, tanta classe».
Il padre di Diego ci ha confidato che vede in lei il Pizarro della situazione. Il figlio costruisce, Amauri- Pizarro finalizza, proprio come accadeva nel Werder Brema.
«Spero sia così, comunque i benefici dell’arrivo di Diego si faranno sentire per tutti noi attaccanti, anche se è vero che almeno sotto il profilo fisico ci sono delle analogie tra il sottoscritto e il peruviano».
E ha aggiunto che lei e Diego siete in costante contatto.
«È vero, ci sentiamo spesso. Diego mi ha chiamato anche prima di firmare con la Juve, per chiedermi molti dettagli sulla società, la squadra, la città. Non so quanto fosse tentato dal Bayern, io comunque gli ho spiegato quanto penso bene della Juventus e di Torino. Fin dal primo momento in cui sono arrivato in questa realtà mi sono trovato come a casa mia e ho cercato di trasmettere a Diego che questo è il luogo ideale per dare consistenza ai propri sogni calcistici» .
Il Milan ha perso Kakà, altro suo grande amico. Prevale il rimpianto, dovuto al fatto che non se lo ritroverà più di fronte, o la soddisfazione per lo stesso motivo?
«Un po’ dispiace sempre, mica troppo però. Qui mi voglio sbilanciare. Il calcio italiano ha perso Kakà, ma trovando Diego non ci ha rimesso. La vera, grande, differenza è che Ricardo giocava nel MIlan, mentre Diego lo farà nella Juve. Quindi no, non sono dispiaciuto affatto».