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André Silva pronto a esplodere con la maglia per cui tifava da bambino

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André SilvaL’allenatore del Porto, Nuno Espírito Santo, crede molto in André Silva, come dichiarato a UEFA.com: “Sta segnando molto ed è in costante crescita. Deve ancora migliorare, ma sta lavorando duramente e ha molta fiducia in se stesso. Ha già quasi quella fiducia che potrebbe renderlo fondamentale per il calcio portoghese“. L’attaccante 20enne del Portogallo ripercorre la sua carriera ai microfoni di UEFA.com.

Sui suoi primi passi…

La verità è che quando ero piccolo non avevo capito bene cosa fosse il calcio. Ho iniziato a giocare su pressione di mio padre e della famiglia. Loro hanno voluto che iniziassi a sei anni perché ero un bimbo introverso che amava stare da solo. Mio padre portò me e mio cugino in un campo e da allora ho cominciato a prendere questo sport molto seriamente.

Sulla crescita col Porto…

Quando ero piccolo tutti dicevano che il Porto era la squadra migliore e che era una vincente, ecco perché io e mio padre eravamo tifosi del Porto. Lui non era un tifoso sfegatato, ma col tempo mi ha insegnato molto sul club. Non ho sempre avuto la possibilità di guardarli giocare, ma quando succedeva, mi piaceva un sacco. Mio zio, che tifa Boavista, una volta mi ha offerto la possibilità di andare allo stadio a condizione che dicessi di tifare Boavista; alla fine ho accettato, ma in fondo ho sempre tifato per il Porto, e anzi adesso mio zio segue il Porto per me.

Su quello che gli ha insegnato il Porto…

Sono andato al Porto a 14 anni, e il club mi ha reso il calciatore che sono. Quando ero un bambino dovevo imparare molto – ho firmato per la società che ero davvero piccolo. Spero di poter crescere ancora qui al Porto, devo molto a questa società. È stato un lungo processo, che ha richiesto molta dedizione. Ho lavorato duramente per arrivare dove sono oggi.

Sul ruolo di Nuno Espírito Santo nella sua carriera…

Ha molta fiducia in me, e io rispondo dando tutto in campo. È molto importante che i giocatori si abituino a giocare ai massimi livelli, e non c’è nulla di superiore alla Champions League. Prendo queste gare ancora più seriamente. Provo a imparare e a crescere come tutti gli altri in quell’atmosfera. Ogni partita in Champions League è difficile e a questo livello ogni errore può costarti la partita.

Sull’indossare la numero 10 di Deco, James Rodríguez e Ricardo Quaresma…

Grandi giocatori hanno vestito questa maglia, ma io credo di essere pronto. Proverò a onorare questo numero e a dimostrare di meritare la numero 10.

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