Calcio Estero Bale über (G)alles: Gareth corre verso la leggenda

Bale über (G)alles: Gareth corre verso la leggenda

bale alba violet

“Papà, ma davvero vali tutti quei soldi?”. Prima o poi accadrà. E Gareth Bale si è già preparato a questa bizzarra quanto reale eventualità. Alba Violet ha soltanto tre anni, troppo pochi per pensare alle domande serie, abbastanza per correre sul prato del Parco dei Principi con la mente sgombra dai problemi della vita. Le immagini che hanno fatto da cornice alla vittoria del Galles sull’Irlanda del Nord agli ottavi di finale sono di quelle che restano bene impresse nella mente, ma potrebbero avere un seguito ancora più dolce. Stasera l’unica selezione britannica ancora in corsa ad Euro 2016 affronterà il Belgio di Hazard, Lukaku, Courtois e tantissimi altri talenti ben più quotati degli altri dieci del Galles. E’ vero, accanto a Gareth ci sarebbe anche Ramsey, ma gli altri nove sono difficili da ricordare per un tifoso medio di calcio, a differenza degli avversari di turno di cui si conoscono a memoria “vita e opere”.

E’ l’ennesima prova da superare per una delle nazioni emergenti del mondo del calcio. Talmente emergente da far apparire – a torto –  il Belgio come una storica dominatrice di tornei continentali. La storia di WIlmots e dei suoi uomini passa infatti in secondo piano davanti a quella di Bale, che se dovesse passare il turno con il suo Galles firmerebbe di diritto una delle imprese più straordinarie della storia del calcio. Se ne sono dette tante – e se ne continuano a dire – di calciatori in grado di vincere da soli. Ecco, Bale è quello che va più vicino al concetto di leader maximo, di talento debordante al servizio di una squadra altrimenti priva di qualsiasi spinta propulsiva. A scanso di equivoci, le partite del Galles le abbiamo viste tutte e non vogliamo togliere meriti agli “altri dieci”, bravi a tenere palla, a inserirsi, a compattarsi all’occorrenza. Ma è altrettanto vero che senza Bale staremmo parlando di una Coca Cola senza bollicine o di un sugo senza pomodori. Tre gol nella fase a gironi, un assist e un cross decisivo per l’autorete di McAuley che è valsa l’accesso ai quarti di finale. Ha piedi magici e una progressione che farebbe invidia a qualsiasi centometrista dell’emisfero boreale. Gareth Bale, stasera, può spingere la sua nazione oltre le colonne d’Ercole. Diventare leggenda, ma anche rendersi più semplice il futuro. Scrollarsi di dosso quel fastidioso e inevitabile imbarazzo davanti alla fatidica domanda. “Cento milioni, papà! Ma davvero vali tutti quei soldi!?”. E rispondere tranquillamente e consapevolemente di sì, che ne vale addirittura di più. Perché Bale per molti gallesi sta a significare felicità. E la felicità di un popolo non ha alcun prezzo.

Francesco Carluccio

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