Parla Del Piero, si parla di Diego. Non è un gioco di parole, ma la fotografia esatta di quanto avviene nel giorno di vigilia di Bayern-Juve. Il cerimoniale voluto dall’Uefa impone la presenza del capitano in conferenza stampa e quello della Juve è notoriamente tipo spesso, capace di accontentare i palati più esigenti, eppure il quesito che rimbalza tra i cronisti italiani e quelli tedeschi è sempre lo stesso e non lo riguarda: «Ma Diego giocherà dall’inizio?». Pare di no, ma forse è tutta una finta. Ciro Ferrara si è chiuso a riccio, perché questo di Monaco è il primo vero esame della sua fresca carriera juventina e di concedere vantaggi alla concorrenza davvero non è il caso. L’ultimo allenamento non ha chiarito le idee a nessuno, perché il tecnico juventino ha mischiato le carte anche al termine dei 15’ dedicati ai giornalisti, quando le telecamere vengono coperte e gli steward assumono le sembianze di segugi alla ricerca di spie in giro per lo stadio. Il problema è proprio quello, magari la spia di Van Gaal si è travestita da guardiano e addio effetto sorpresa. Così nella partitella vedi (oops…) schierati tutti assieme Camoranesi, Tiago, Diego, Amaurie Iaquinta.
LA FORMAZIONE – Troppi, soprattutto troppo leggeri a centrocampo. E poi Marchisio che fine ha fatto? Meglio fidarsi della logica e delle poche notizie filtrate dalla cortina di ferro bianconera, che vogliono Grygera favorito su Zebina, il centrocampo di Genova riproposto per intero e Trezeguet vittorioso nel braccio di ferro con Amauri (scelta abbastanza scontata). Poi magari la notte porterà consiglio e cambierà gli equilibri interni, perché Ferrara assicura, anche se nessuno gli crede, che la formazione verrà decisa in mattinata.
Fonte: Tutto Sport
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