Calcio Italiano Il Punto sulla Reggina: L’amaro della B, l’orgoglio e la rinascita

Il Punto sulla Reggina: L’amaro della B, l’orgoglio e la rinascita

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Nuove sensazione in riva allo Stretto.

 

RegginaTroppo assuefatti di grandi palcoscenici, il superonismo marcato all’ennesima potenza. Reggio un lustro fa, non tantissimo godeva di quattro squadre ai massimi livelli: l’allora Medinex, arrivata a vincere un scudetto, scippatole a tavolino, nella pallovolo femminile, la Viola Basket, arrivata alle semifinali del campionato, la Cadi antincendi, ottimo campionato di serie A1 di calcio a 5, e la Reggina, salva sempre per il rotto della cuffia, ma capace di emozionare come pochi in quello che si potrebbe definire l'”Olimpo” del Calcio.

E ora Reggio si sveglia in un altro mondo. Eclissati completamente da un paio di anni, prima la pallavolo, poi il basket, infine il calcio a 5, i sodalizi sportivi facevano affidamento alla Reggina per mantenere alto l’onore di una città, almeno in campo sportivo. E quest’anno il triste epilogo, conclusione di tante premesse sbagliate che affondano in tempi anche più lontani di questa stagione. Non è un dramma: la Reggina aveva conosciuto l’onta della retrocessione otto anni fa. Si dice, altri tempi.

Allora dopo lo spareggio di Verona ci fù un vero cataclisma per aver visto sfumare la salvezza negli ultimi 5 minuti. Quest’anno invece era abbastanza preventivabile fin da Natale, allorquando il cambio di allenatore ha provocato solo emorragie. Quest’anno Foti ha avuto tutto il tempo per metabolizzare la retrocessione e capire il futuro. Avrà il tempo per liberarsi degli ingaggi pesanti, trovare giocatori esperti di cadetteria per trovare nuova linfa. E soprattutto affidare la squadra ad un allenatore alla “Mazzarri” verrebbe da dire, se non fosse che quest’ultimo viene pubblicamente lapidato ormai dai sostenitori amaranto, additato come traditore per le cinque sberle rifilate un paio di domeniche fa. Otto anni fa il progetto rischiava di naufragare come quello della Viola o della Medinex o come per i dirimpettai del calcio del Messina.

Oggi Foti può e deve fare oculatamente scelte tecniche valide soprattutto per riconquistare i suoi tifosi.  Ha già dichiarato che ci saranno cambiamenti: sicuri partenti saranno Corradi e Brienza, ma anche Carmona, Stuani, Kraijcik, tra l’altro già scomparso da tempo. Anche Campagnolo non voluto rinnovare pertanto potrà accasarsi liberamente. Potrà fare un tentativo per trattenere Giosa, ma le sue condizioni fisiche saranno fondamentali per un eventuale decisione.

Rientreranno sicuramente Missiroli, Cosenza, Castiglia ai quali si affiancheranno Adejo, Camilleri e Ceravolo ormai collaudati anche in serie A. Discorso a parte per Cozza, in scadenza ma all’età di 35 anni. Potrebbe restare, ma con peso specifico ridotto nello spogliatoio. Intanto già domenica prossima potrebbero avviarsi i contatti con Amoruso. L’attaccante ora in forze al Siena, ma praticamente finito nel dimenticatoio vorrebbe riavviare i contatti con Foti. Di mezzo non il Siena, per il quale non si è prodigato, ma il Torino, che in estate sborsò 3 milioni di euro sonanti. Cairo che tiene il cartellino per un altro anno potrebbe liberarlo, ma sarà difficile che gli permetta di riaccasarsi alla Reggina, anche se in serie B.

Comunque molto dipenderà anche dalle scelte del giocatore, che nonostante l’età potrà dire molto in serie B e soprattutto potrebbe essere l’abile mossa politica del presidente per riconquistarsi una fetta di pubblico per tornare a riempire il Granillo. Per la guida tecnica sono state avviate un paio di trattative: scontato che il presidente affidi il progetto ad un giovane emergente, sembra che le piste portino ad Atzori, Giannini o in alternativa a Toscano. Quest’ultimo cresciuto fisicamente e calcisticamente a Reggio ha sorpreso in questa stagione riportando il Cosenza in prima divisione. La scelta potrebbe ricadere su Atzori, anch’egli ex mentre per Giannini, ex principe della Roma anni novanta potrebbe profilarsi una panchina più prestigiosa.

Comunque sia la scelta tecnica avverrà prima della fine di maggio e gran parte della campagna acquisti in giugno.  Foti sa che non può commettere nuovi errori. Da ridefinire anche l’assetto societario e dirigenziale, andando così ad identificare il nuovo ruolo di Martino rientrato nel corso di questa stagione. Intanto occorrerà onorare l’ultima partita di campionato con il Siena. L’ultima di una serie A che se ne va, ma che una città intera spera possa riornare molto presto.

Fonte: Goal.com di Luigi Maria Borselio

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