Lo Special One avrà più soldi e più potere all’interno della società
La domanda sorgeva spontanea: se Mourinho aveva trovato l’accordo con l’Inter per prolungare il suo contratto fino al 2012, perchè l’Inter non lo annunciava? Risposta: perchè a Moratti tutta questa storia, del Real, del suo tecnico che dice «quanto è fortunato chi allenerà il Real», di Perez che lo smaschera («si è offerto lui») e di Mourinho a cui manca incredibilmente la risposta a Perez («perfetto», è stato il suo commento) non piaceva affatto. Riteneva (ritiene) Mourinho un uomo bisognoso di apparire. Ma non a pagina 2 o 3. In prima pagina. Una cosa, però, certa: ieri mattina, nello studio di Ghelfi, Mourinho era andato non perchè aveva del tempo da perdere. L’arrabbiatura di Moratti si è dissolta nel pomeriggio e infatti, a distanza di qualche ora, il sito dell’Inter ha annunciato il prolungamento del contratto del portoghese fino al 2012.
VINCE MOURINHO – Alle 23,02, è apparso il comunicato: «Rispondendo alla volontà dell’allenatore di proseguire nel progetto avviato insieme un anno fa, volontà accolta con piacere dalla società come segnale di attaccamento e spirito sempre vincente, Fc Internazionale rende noto il prolungamento del contratto di José Mourinho fino al 30 giugno 2012». La clausola rescissoria è rimasta com’era prima, ma alla base dell’accordo e dell’annuncio c’era un bel chiarimento fra presidente e tecnico avvenuto nel pomeriggio. Si sono messi d’accordo sul rinnovo e anche sulla linea da seguire sul mercato. Quest’anno l’Inter venderà (cercherà di vendere) più del solito e il garante della nuova filosofia sarà proprio Mourinho: meno ingaggi da pagare ai giocatori, più soldi all’allenatore. Che, alla fine della giostra, risulta comunque il vincitore. Se fosse vero quello che dice Perez (e non c’è da dubitarne), se fosse vero quel che dice Moratti ( «se Perez volesse qualche giocatore o l’allenatore dell’Inter, mi chiamerebbe» e qui proprio non si dubita), allora il portoghese ha fatto il colpo della vita. Ha ottenuto quello che voleva: altra considerazione, altro potere, altri soldi, altro anno di contratto. Un mago, anche se quello vero le Coppe dei Campioni le vinceva con l’Inter.