Calcio Italiano Juve, un esame per otto

Juve, un esame per otto

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Cannavaro, Grosso, Zebina: in bilico per età o rendimento. Amauri e Melo tra quelli a rischio
Fabio CannavaroLa frase pronuncia­ta dal presidente Jean Claude Blanc in tv domenica (Media­set Premium) è parsa emble­matica e programmatica. Quel «A fine stagione valuteremo quali giocatori avranno dimo­strato tutte le caratteristiche per essere da Juve» pesa come un macigno ed è un monito ge­nerale. Del resto è normale sentirsi sotto esame dopo una simile serie di controprestazio­ni e risultati negativi. Ne deri­va che la Juve, a prescindere ­ma anche no – da come finirà questa stagione, può già co­minciare a programmare il fu­turo. Considerando gli ovvi problemi che potrebbero mani­festarsi sul mercato.

PRESUPPOSTI – E’ un fatto: i giocatori della Juventus gua­dagnano molto bene e tanti hanno accordi pluriennali in essere, perciò non sono facil­mente sistemabili in altre squadre che non siano di verti­ce assoluto. L’esperienza del mercato passato ne è la dimo­strazione: Tiago è rimasto, Poulsen pure (anche se lui ha rifiutato il Fenerbahçe, e que­sto è un altro elemento da con­siderare). Fatto numero due: buona parte dell’organico co­mincia a mostrare le rughe dell’età e del logorio per una carriera lunga e stressante. E siccome il progetto iniziale di sostituirne uno all’anno (si ve­da Diego per Nedved, anche se il ruolo non è il medesimo) pare improvvisamente anacro­nistico, è bene cominciare a guardare le carte d’identità. in­somma, se la stagione si con­cludesse senza cambio di mar­cia ci si troverebbe nella neces­sità di fronteggiare una sorta di rivoluzione. Peraltro nel ri­spetto del calcio sostenibile, cui s’è fatta eccezione nel 2009 dei 52 milioni spesi.

CAMBIAMENTI – C’è di più: le grandi squadre europee han­no un’alternativa per ogni ruo­lo. La Juventus in questa sta­gione pure sfortunata (si pen­si ai 37 infortuni) ha dovuto cambiare modulo proprio per l’assenza di alcuni cloni. Ales­sio Secco e il suo futuro colla­boratore (o il suo sostituto) do­vranno operare con attenzione ancora maggiore. Basta fare un paio di conti. Molti juventi­ni rischiano di non rientrare nel futuro bianconero. Canna­varo (contratto fino al 2011), Grosso( 2012), Zebina( 2011), Camoranesi (2011) hanno li­miti di età, manifestati dal ren­dimento e/o dagli acciacchi. Re­sta la sensazione, a tal proposi­to, che la Juve abbia voluto operare per gradi, quando in­vece – vista la qualità del setto­re giovanile – avrebbe potuto osare di più una volta ottenu­ta la promozione in A. Ma col senno di poi sono bravi tutti davvero. Ci sarebbe poi Del Piero. Ma Alex merita un di­scorso a parte perché è una bandiera e sta accettando la panchina con grande disponi­bilità. Infine Tiago e Poulsen ­soprattutto il primo, ora – con­tinuano a non convincere.

Fonte: Tutto Sport di Piero Guerrini
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