Calcio Italiano Figc, Presidente Tavecchio: La grande sconfitta del “rottamatore” Agnelli

Figc, Presidente Tavecchio: La grande sconfitta del “rottamatore” Agnelli

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Andrea AgnelliFigc, Presidente Tavecchio: La grande sconfitta del “rottamatore” Agnelli. Il grande sconfitto di questa lunga maratona che ha portato Carlo Tavecchio alla presidenza della Federcalcio è senza ombra di dubbio il presidente della Juventus Andrea Agnelli.Tensione col presidente del Genoa Enrico Preziosi.

Figc, Presidente Tavecchio: La grande sconfitta del “rottamatore” Agnelli. La linea “rottamatrice” portata avanti con poco stile non è riuscita a bloccare la vittoria del numero uno della Lega Dilettanti. Non sono mancati momenti di tensione con il presidente del Genoa Enrico Preziosi.

Figc, Presidente Tavecchio: La grande sconfitta del “rottamatore” Agnelli. La campagna politica  denigratoria portata avanti da Andrea Agnelli, è stata una sconfitta netta per il presidente bianconero e i suoi seguaci che hanno firmato il documento NO TAV e il ritiro di tutti e due i candidati.  La  linea “rottamatrice” è stata schiacciata dall’asse Galliani-Lotito, main sponsor del nuovo presidente federale. Quello del numero uno bianconero è il secondo ko politico negli ultimi 18 mesi. Altrettanto pesante era stato il primo, avvenuto nella battaglia in Lega Calcio per la successione di Maurizio Beretta. Nel dicembre 2012 Agnelli lanciò la candidatura di Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B, alla guida della confindustria del calcio italiano. Accanto alla Juve si schierarono Inter e Roma. Una mossa tesa al nuovo, dopo l’ottimo lavoro svolto nella cadetteria dal probabile prossimo vice-presidente della Figc. Abodi non sfondò, fermandosi a 11 voti. Ne sarebbero serviti 15 nelle prime due votazioni, 14 alla terza. Dopo il nulla di fatto, Abodi tornò alla presidenza della B venendo votato all’unanimità dai 22 club.

Figc, Presidente Tavecchio: La grande sconfitta del “rottamatore” Agnelli. Andrea Agnelli anche questa volta ha subìto la grande sconfitta e non ha fatto i conti con Adriano Galliani e, soprattutto, Claudio Lotito.

Nelle scorse settimane,  e fino a questa mattina,  un altro tentativo di scardinare le posizioni di comando del calcio italiano. Prima di “Optì Poba” e dei “mangia-banane, Agnelli era partito all’attacco di Tavecchio, bollandolo come “inadeguato” nella sala Regina della Camera. Mario Macalli, presidente della Lega Pro e sponsor del nuovo numero uno della Federcalcio, non le mandò a dire: “la sua famiglia ha spolpato l’Italia” e lo stesso Tavecchio tirò dritto: “Lui bravo? Si candidi e vediamo. La federazione non è una roba da ridere”. L’Agnelli-pensiero è rimasto però in netta minoranza  quando in Lega Calcio si è arrivati a scegliere il candidato da appoggiare. 18 i presidenti a favore di Tavecchio, solo Agnelli e la Roma contro. Una maggioranza schiacciante che ha spinto il presidente della Juventus a ritirare la sua candidatura a consigliere federale “per coerenza”, auspicando “le primarie dei tifosi per vedere chi vorrebbero alla guida della federazione”.

Figc, Presidente Tavecchio: La grande sconfitta del “rottamatore” Agnelli. Ma solo nove squadre hanno appoggiato Agnelli firmando il documento che chiedeva il ritiro dei candidati per aprire la strada a un commissario. E questa mattina, durante l’assemblea, Agnelli ha subìto attacchi velati anche dal presidente uscente Giancarlo Abete: “Chi dice che è una persona inadeguata, forse lo è lui davvero inadeguato…” e dal patron del Genoa Enrico Preziosi: “E’ venuto in ginocchio a chiederci un posto in consiglio federale”. Tanto che nel bel mezzo delle votazioni, Agnelli ha litigato con il presidente rossoblù: “Non permetterti di parlare di me alla stampa”, per poi discutere animatamente anche con Lotito – hanno entrambi smentito -. E dopo aver votato, ha abbandonato subito l’assemblea.

Figc, Presidente Tavecchio: La grande sconfitta del “rottamatore” Agnelli. La campagna elettorale è finita, Tavecchio è presidente e tutti auspicano che si remi nella stessa direzione. Ma i toni che hanno condotto all’elezioni dell’ex presidente della Lega Dilettante è probabile che abbiano degli strascichi. Agnelli non è riuscito a scardinare la catena di comando del calcio italiano. Per la seconda volta in un anno e mezzo. Non sembra però avere intenzione d’arrendersi.

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