Calcio Italiano Le pagelle della 22ª giornata di serie A

Le pagelle della 22ª giornata di serie A

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Le pagelle della 22ª giornata di serie A, la terza del girone di ritorno.

 

lazio_milanCAGLIARI 9 La più bella della terza di ritorno balla con l’inedito smoking rossoblu del superCagliari di Allegri che infila la quarta vittoria consecutiva, 40 campionati dopo l’ultimo successo sul campo della Juventus. Ma non sono i numeri a fare grande il Cagliari: è il gioco di una squadra vera che esalta la velocità di Jeda, la regia di Cossu, la staffetta del gol tra Acquafresca e Matri, i cambi di Allegri e la pazienza di Cellino che ha confermato il tecnico dopo le 5 sconfitte iniziali.
MILAN 8,5 Mezzo voto meno del Cagliari, soltanto perché la vittoria del Milan, partito per vincere lo scudetto, fa meno clamore di quella dei sardi partiti per salvarsi. Ma questo nuovo Milan, trascinato da Beckham, esaltato dai gol brasiliani di Pato e Kakà, a cavallo di quello di Ambrosini, con il 3-0 sul campo della Lazio scavalca la Juve e torna a far paura all’Inter, anche perché è la squadra che segna più di tutti.
GENOA 8 La zona Gasperini funziona sempre di più. E stavolta il gol nel finale è il primo in serie A di Criscito, che regala il meritatissimo successo contro il Palermo. Dopo questa grandissima partita il quarto posto è ancora più saldo, perché i punti di vantaggio sulla Roma salgono a 3. E domenica all’Olimpico ci sarà l’affascinante scontro diretto.
LECCE 7,5 Voto per la prima volta altissimo, perché l’impresa sul campo del Siena vale triplo. Per l’importanza dei 3 punti; per la capacità di difenderli dopo aver subito due rimonte consecutive contro Torino e Chievo; e per il merito di aver segnato il 2-0 con un uomo in meno.
REGGINA 7 Complimenti al bravissimo Orlandi, per come riesce a trasmettere entusiasmo a una squadra sul fondo della classifica. Prima in vantaggio e poi in svantaggio, la Reggina non si arrende e trova la forza per pareggiare, interrompendo la serie di 4 vittorie consecutive della Roma. E con questo spirito, la salvezza è ancora possibile.
TORINO 7 In trasferta aveva ottenuto meno punti di tutti, soltanto 3, senza vittorie. Eppure riesce a pareggiare sul campo dell’Inter ed è un merito enorme, anche se aveva sognato il colpaccio dopo essere passato in vantaggio. Merito di Novellino, grande motivatore di una squadra in confortante crescita.
ATALANTA 6,5 Inutile insistere con il sempre più ex Vieri. Appena esce lui per l’ennesimo infortunio, Guarente segna il gol della meritata vittoria contro il Catania doppiamente preziosa: perché l’Atalanta veniva da due sconfitte consecutive; e poi perché mancava lo squalificato Doni.
CHIEVO 6,5 Complimenti al piccolo, ma grande Chievo per il coraggio con cui si batte sempre. Va sotto in casa contro la Sampdoria, ed è bravo a pareggiare subito. E anche se la strada per la salvezza è ancora lunga, la quinta gara senza sconfitte nel 2009, con tre pareggi e due vittorie, conferma che la squadra di Di Carlo è più viva di quanto dica la classifica.
UDINESE 6,5 Sotto di due gol a Napoli, ha la forza di portarsi sul 2-2, confermando dopo il bel successo sulla Juventus che la grande crisi è alle spalle. Quagliarella firma la rete più bella della giornata e se lui e Di Natale ritrovano la via del gol, la squadra può recuperare posizioni importanti.
INTER 6 Sufficiente soltanto per la reazione dopo il vantaggio del Torino, e per la sfortuna che calamita sui pali i tiri di Crespo e Ibrahimovic. Ma al di là degli alibi, rimane la preoccupante constatazione che l’Inter a San Siro gioca male, specie nel primo tempo, e soffre troppo. Perché non può essere un caso che in 11 partite davanti ai suoi tifosi abbia vinto soltanto una volta con più di un gol di scarto: 4-2 al Chievo.
ROMA 6 D’accordo, non si può sempre vincere, specie quando mancano contemporaneamente Totti e Vucinic. Ma interrompere la serie di 4 vittorie consecutive, dopo essere passata sul 2-1 a Reggio Calabria, lascia molti rimpianti, al di là delle discussioni sul cambio Taddei-Loria. Il quarto posto adesso è a 3 punti, e allora non va sprecata l’occasione di agganciare domenica il Genoa, vincendo il confronto diretto all’Olimpico.
SAMPDORIA 5,5 Non basta il primo, bellissimo, gol di Pazzini. La Sampdoria si fa subito raggiungere dal Chievo, confermando un calo di tensione, la stanchezza, e un organico ridotto, senza qualità nei titolari, con riserve non all’altezza.
CATANIA 5 Il rimpianto per il gol dell’1-1 ingiustamente annullato a Mascara, proprio alla fine, non può cancellare l’immagine di una squadra troppo timida, specie nel primo tempo come ha riconosciuto con ammirevole onestà Zenga. Non a caso, insieme con il Torino, il Catania ha ottenuto meno punti fuori (4), senza nemmeno una vittoria.
JUVENTUS 5 Due sconfitte consecutive, come in ottobre dopo i kappaò con Palermo e Udinese, fanno male. Eppure non ci sentiamo di infierire sulla Juventus, buona nel primo tempo, ma stanca nella ripresa quando ha dato via libera al Cagliari. Proprio perché il Cagliari aveva già fatto tremare l’Inter. E conoscendo la forza caratteriale di Del Piero e compagni, siamo certi che la Juventus risalirà.
PALERMO 5 Simplicio manca il gol dell’1-0, Kjaer è perfetto su Milito, ma nell’arco dei 90′ il Palermo rimane in balia di un grande Genoa, perché la squadra di Ballardini non riesce a ripetere la buona prova contro la Roma.
SIENA 5 Bruttissima caduta in casa contro il Lecce. Il Siena gioca bene ma fa troppa fatica a segnare e di questo passo rischia di scivolare sempre più giù tra gli applausi. Perché non basta giocare bene, bisogna anche segnare come fanno il Genoa e il Cagliari.
NAPOLI 4,5 Dopo 3 sconfitte consecutive stava assaporando il piacere del successo con il rapido 2-0 contro l’Udinese. Invece poi crolla il castello delle illusioni. Colpa della stanchezza che si fa sentire perché la stagione è incominciata in luglio. Anche se il Napoli non può essere così confuso e impreciso.
LAZIO 3 Tre come i gol incassati dal Milan e come le sconfitte consecutive. Le parate di Abbiati e le occasioni mancate di un soffio all’inizio sono pagliuzze paragonate alla trave della figuraccia finale. Perché quando la squadra di Ancelotti accelera, quella di Rossi affonda, travolta con altre tre reti di scarto, dopo il 4-1 dell’andata.
BOLOGNA s.v.
FIORENTINA s.v.

Fonte: Gazzetta dello Sport di Alberto Cerruti
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