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LIGUE 1, Psg, sciltille Ancelotti-Leonardo: Il tecnico italiano pensa all’addio. Pronta la panchina della Roma

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Esaurita l’euforia per l’arrivo di Beckham si sente qualche malumore arrivare dallo spogliatoio del Psg. Le parole di Verratti, il quale ha dichiarato di voler rientrare presto in Italia, hanno fatto arrabbiare un Ancelotti non proprio sereno nelle ultime settimane. Secondo la stampa francese infatti risulta esserci dell’attrito tra il tecnico di Reggiolo ed il direttore sportivo Leonardo su molti fronti della gestione tecnica della squadra. Il tutto è partito durante lo stage di Doha, dove il Psg ha tenuto la sua preparazione atletica invernale, con vari scontri sull’argomento mercato per poi passare negli ultimi giorni alla gestione della comunicazione della squadra.

ancelli leoIl tutto è partito durante lo stage di Doha, dove il Psg ha tenuto la sua preparazione atletica invernale, con vari scontri sull’argomento mercato per poi passare negli ultimi giorni alla gestione della comunicazione della squadra. Permettere a giocatori come Verratti (ed in precedenza Pastore) di dichiarare il loro amore per il calcio con la volontà non remota di rientrare in Serie A ha fatto infuriare il tecnico del Psg che non ha considerato tali atteggiamenti idonei a compattare la squadra a pochi giorni dal ritorno in Champions League dove ci sarà il match contro il Valencia, tanto da far andare in conferenza stampa lo stesso Verratti per smentire subito le parole dette nella giornata precedente.

Come detto la prima materia di scontro, tra gli ormai ex amici Ancelotti e Leonardo, è stata il calcio mercato con il direttore sportivo brasiliano impegnato su più fronti per ingrandire la visibilità del Psg anziché esaudire le richieste tecniche del proprio allenatore. Considerando infatti che il club francese è ancora in lizza su tre fronti l’ex allenatore di Milan e Chelsea avrebbe preferito avere sin da subito un centrocampista di prima fascia da affiancare a Matuidi visti i continui infortuni di Thiago Motta e la non continuità di prestazioni offerte da Verratti, ed un difensore di sicuro affidamento visto gli infortuni di Thiago Silva ed Alex che hanno costretto l’allenatore ad adottare una linea tutta nuova composta da Sakho ed Armand (quest’ultimo non proprio un centrale difensivo). La risposta arrivata dal dirigente brasiliano è stata invece di cedere in blocco Lugano, Bodmer, Rabiot e Sissoko riducendo ulteriormente le alternative in squadra per Ancelotti, rifiutando le proposte di acquisto per Capoue e De Rossi ed andando a prendere David Beckham, una vera e propria incognita visto la condizione fisica dell’inglese.

Sono proprio le parole di Ancelotti che ci fanno intendere una diversa versione di vedute con il Leonardo, annunciando che lo Spice Boy prenderà posto come mediano al fianco di Matuidi, disconoscendo così le doti del classe ’75 che si è distinto negli anni come centrocampista offensivo e soprattutto come ala destra. Un chiaro segnale quello lanciato dal tecnico italiano, con un cambio tattico più che azzardato non proprio simile a quello operato qualche anno fa con Pirlo o più recentemente con Anelka.

Intanto si rincorrono le voci di addio dell’allenatore italiano che se non più in sintonia con Leonardo non ambirà più a sedere sulla panchina del club della capitale francese. Suggestive le ipotesi di scambio di panchine annunciate dai quotidiani inglesi con un ipotetico scambio tra Mourinho ed Ancelotti, con quest’ultimo al Real Madrid; o il più suggestivo, per i francesi, ritorno in Francia di Arsène Wenger. Anche se è difficile immaginare un Ancelotti a Londra, sponda Arsenal, dopo che lo stesso tecnico ha vestito i panni di allenatore del Chelsea tra il 2009 e il 2011 vincendo inoltre una Premier League condita poi da un FA Cup ed una Community Shield.

All’orizzonte l’ipotesi più probabile rimane quindi il rientro in Italia con Ancelotti che sognerebbe la panchina della Roma, per tornare a vestire quei colori che ha vissuto come calciatore dal ’79 all’87’ collezionando in quel periodo 227 presenze ufficiali condite da 17 reti, divenendo inoltre capitano dei giallorossi e vincendo un campionato nella stagione 1982-1983. Sarebbe questa la “soluzione del cuore” per Carletto che ha sempre desiderato di allenare a Roma, considerandolo ora più plausibile visto la ricerca di Baldini di un nuovo tecnico per la prossima stagione pronto ad attuare il progetto di Pallotta, miseramente fallito per due stagioni consecutive con gli addii di Luis Enrique prima e l’esonero di Zeman di qualche giorno fa.

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