Calcio Italiano Maldini: “Milan, tieni Ancelotti”

Maldini: “Milan, tieni Ancelotti”

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Il capitano del Milan pronto per l’ultima a San Siro

 

MaldiniAncora 180 minuti e Paolo Maldini darà l’addio al calcio. Domenica, a San Siro contro la Roma, l’ultima partita davanti ai suoi tifosi. Ai microfoni di Carlo Pellegatti, in esclusiva per Sportmediaset, il capitano del Milan ci racconta le sue sensazioni:

Paolo, doveva essere un’intervista celebrativa, invece domenica si farà sul serio. Forse preferisci così?
“Direi di no. Mi sarebbe piaciuto fare una festa vera, con il risultato già acquisito, ma sarà bello anche giocare una partita con in palio un risultato importante”.

Del tuo esordio si è parlato spesso, ma della prima partita a San Siro da titolare non si è mai detto molto. Cosa ricordi di quel 15 settembre 1985?
“Sì, giocai anche abbastanza bene, per cui fu una bella giornata. Marcavo Pasculli, l’argentino, ma per me era tutto nuovo per cui non avrei comunque conosciuto il mio avversario”.

Sono passati più di 20 anni: che calcio lasci?
“E’ cambiato tutto, dalla velocità alla tattica, ma alla base di tutto ci sono sempre gli allenamenti, la preparazione fisica, la tecnica: gli stessi principi di quando avevo iniziato”.

Vialli ha detto che è stato bellissimo giocare con te…
“Ho appena partecipato alla partita degli “amici di Del Piero”. Ho rivisto tanti vecchi compagni e avversari, rivissuto vent’anni di carriera. E’ stato bellissimo, perché ho avuto una bella vita, ricca di successi nello sport che amo”.

Il presente dice che questo Milan, dalla finale di Yokohama in poi, ha mancato alcuni appuntamenti importanti. Napoli lo scorso anno, con la Juventus e l’Udinese in questo finale di stagione:
“Parliamo della rincorsa all’Inter. Ci siamo trovati a 14 punti, nelle ultime 11 partite abbiamo fatto 8 vittorie e due pareggi. Insomma, un bel rush finale. Abbiamo 12 punti in più dell’anno scorso, abbiamo il miglior attacco. Insomma, c’è tanto di positivo credo. Non è un secondo (o terzo) posto da buttare. E l’Inter c’è da dire che ha meritato lo scudetto”.

Che Milan lasci? Con buone prospettive?
“Credo che già quest’anno senza i vari gravissimi infortuni che abbiamo avuto come Nesta, Gattuso, Kaladze, Abbiati e Borriello, saremmo stati competitivi. Con 2-3 acquisti si potrà puntare a grandissimi traguardi”.

Si parla già del dopo Ancelotti, ma anche di Galli-Tassotti e Van Basten:
“Io parlo di Ancelotti. Tutto l’ambiente fa il tifo per Carlo. Con lui ci siamo trovati benissimo, abbiamo vinto tanto e la nostra qualità di vita con lui è stata ottima. Troppo buona? No, tre finali di Champions, con due vittorie, dicono che abbiamo ottenuto grandi risultati. Per andare avanti, però, bisogna essere in tre a volerlo: giocatori (e noi lo vogliamo), allenatore e società”.

In questi anni sei stato sempre molto cauto con l’Inter, evitando plemiche. Ti chiedo: lo zero tituli lo accettate?
“Quando si rimane nello sfottò va tutto bene, anche se a dirlo è stato il loro allenatore. E poi è anche vero…”.

Dell cartellone mostrato dai giocatori nerazzurri durante la festa scudetto cosa pensi?
“Non ci ho fatto nemmeno tanto caso. A suo tempo sbagliò Ambrosini (che chiese scusa) stavolta forse hanno sbagliato loro”.

Il 2006, con le accuse durante Calciopoli, è stato il periodo più brutto?
“Forse sì, anche perché non ci siamo sentiti derubati. E in più siamo stati penalizzati. Quindi cornuti e mazziati…”.

Cosa ti aspetti dall’ultima partita a San Siro?
“Sono preparato da tempo alla mia uscita dal calcio. Ovviamente sarò emozionato, ma ho anche l’obbligo di pensare alla partita che sarà difficile e importante”.

Come sarà la festa?
“Sobria, come nel mio carattere”.

Ci sarà un futuro nel Milan per te?
“Adesso no, prima una vacanza, al resto non ho ancora pensato. Comunque so che mi cambierà la vita, non farò più quello che ho sempre amato fare”.

Tua moglie è preoccupata?
“Credo di sì”.

Ce la farai a non emozionarti?
“Credo di no”.


Fonte: Sport Mediaset

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