Calcio Italiano Mazzarri: «Lavezzi? Non so se col Bari giocherà»

Mazzarri: «Lavezzi? Non so se col Bari giocherà»

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Il tecnico del Napoli alla vigilia della sfida con i pugliesi: «Sarà un big match, perché loro sono tra le grandi. Per il Pocho devo ancora valutare: non voglio ricadute. Le polemiche arbitrali? Non mi interessano, io guardo sempre avanti»

 

MazzarriWalter Mazzarri ha una certezza: quello col Bari per il Napoli sarà un big match, perché i pugliesi giocano «alla pari delle grandi». Un bel complimento per la squadra di Ventura, che domani farà visita agli azzurri nella bolgia del San Paolo, che nell’occasione festeggerà il mezzo secolo di vita. «Il Bari sinora ha messo sotto squadre più forti e blasonate – spiega Mazzarri -. Ha perso solo tre partite e anche quando ha perso ha fatto partite brillanti. Hanno la migliore difesa del campionato insieme all’Inter e davanti attaccano anche con quattro uomini. Hanno un ottimo allenatore che ha dato un’impronta precisa alla squadra. Per affrontare oggi il Bari bisogna star bene soprattutto sotto il profilo atletico, della corsa e del possesso. Dipenderà molto da noi e dovrò valutare il giusto equilibrio da dare alla squadra».

LAVEZZI – A questo proposito, il dubbio maggiore riguarda l’attacco e, per la precisione, l’impiego di Lavezzi, tornato a disposizione dopo il forfait della settimana scorso contro il Parma. «Lavezzi sta molto meglio – dice il tecnico del Napoli – oggi devo però vederlo e rivederlo, parlando anche col dottore. Sui problemi muscolari non si scherza, anche se si guarisce poi sotto sforzo può subentrare l’acido lattico. Io penso al futuro e voglio che il Pocho abbia la garanzia che non avrà più problemi. Oggi il ruolo di attaccante in Italia è diverso dal passato, agli attaccanti si chiede non solo di offendere ma anche di pressare, contenere fare lavoro a tutto campo. Una volta le punte erano più statiche, oggi il calcio è cambiato e un attaccante deve avere pienamente i 90 minuti in campo. Quindi c’è da fare le giuste valutazioni affinché il ragazzo sia a pieno regime non solo per domani ma anche per le prossime gare». In sintesi, il dubbio Lavezzi non è sciolto.

QUAGLIARELLA – Nessun problema fisico, al contrario, per Quagliarella, che a Parma è apparso in netta ripresa rispetto alle precedenti non brillantissime uscite, ma è ancora alla ricerca del gol che gli permetta di sbloccarsi definitivamente anche per riconquistare la nazionale. «Quagliarella è tonico – afferma Mazzarri -. Mi è piaciuto molto come si è mosso a Parma. Onestamente io considero Fabio un patrimonio del Napoli e il mio obiettivo è metterlo nelle condizioni di esprimersi alla grande con la nostra maglia. Poi se farà bene poi avrà anche grande carica e opportunità per mettersi in luce in nazionale».

STRISCIA POSITIVA – Da quanto Mazzarri è arrivato sulla panchina del Napoli, gli azzurri non hanno più perso. La striscia positiva è arrivata a quota 7. Un bel bottino, che però al tecnico livornese sembra interessare poco: «Siamo felici di aver ricreato questo entusiasmo nell’ambiente e speriamo di proseguire così e dare continuità ai nostri risultati – dichiara -. Ma onestamente non mi interessano molto i parziali, io ho sempre tirato le somme alla fine e questa mentalità la sto trasmettendo ai ragazzi. Girarsi indietro non serve. Il presente è domani e bisognerà fare una grande prestazione contro il Bari».

LE BEFFA DEL TARDINI – A proposito di passato, in settimana hanno continuato a tenere banco le polemiche sugli arbitri per quanto successo a Parma domenica scorsa. Le bordate del presidente De Laurentiis al sistema-calcio hanno fatto rumore, ma Mazzarri vuole tenere la squadra lontana da queste discussioni: «Lo dico sinceramente: io sto sempre molto attento alla preparazione della partita che viene dopo. E parlo di questo con la squadra in settimana. Bisogna pensare alla nostra prestazione, gli arbitri sono una componente, sbagliano come sbagliamo noi. A me interessa la prestazione del Napoli e basta. Non mi giro mai indietro. Piuttosto domani abbiamo di fronte una squadra importantissima, che ha tradizione, storia ma soprattutto numeri notevoli in questo campionato».

L’ANNIVERSARIO – Come detto, domani si festeggeranno i 50 anni del San Paolo. Mazzarri ricorda come ha vissuto le sue esperienze nello stadio napoletano prima di finire sulla panchina azzurra: «Da giocatore avevo i brividi – racconta -. Quando entravo qui da avversario c’era una sensazione di pathos, un’emozione incontrollabile. Anche solo sentire il boato dei tifosi quando salivamo le scalette del San Paolo ci toglieva il fiato. Per noi era sicuramente un campo che incuteva timore. Poi quando sono diventato allenatore ho sempre pensato: un giorno mi piacerebbe allenare il Napoli per vivere da protagonista questo stadio e provare quelle emozioni che solo il San Paolo sa dare».


Fonte: Corriere dello Sport

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