«Fa giocare gli attaccanti troppo lontani dalla porta». Un altro capitolo della difficile convivenza tra il numero uno rossonero e l’allenatore, ancora nel mirino
Berlusconi vuole ripartire da zero. Una speranza ispirata dal prossimo bilancio (venerdì 23 aprile è in programma l’assemblea dei soci che ratificherà quello del 2009) che dovrebbe essersi sensibilmente avvicinato al pareggio (si prospetta un disavanzo di una decina di milioni di euro) dopo la perdita di 68,5 mln registrata in quello precedente. Ma il presidente ha manifestato anche un brutto presentimento riguardo alla rimonta- scudetto. Mercoledì sera, nel corso di una discussione con alcuni senatori a Palazzo Grazioli, il numero uno milanista ha nuovamente «bacchettato» Leonardo. Manifestando un evidente pessimismo alla vigilia dello sprint decisivo in campionato, Berlusconi è stato ancora una volta caustico sulle strategie di Leonardo: «I nostri attaccanti giocano troppo lontani dalla porta, come li facciamo i gol così?». Insomma: il patron milanista appare decisamente perplesso e questo suo stato d’animo, a maggior ragione se l’aggancio alla vetta fosse fallito, non farebbe altro che accelerare l’addio di Leonardo che mal sopporta le ingerenze tecniche del suo presidente.
TUTTO OK – Anche perchè Berlusconi è convinto (e i fatti gli danno ragione) che il radicale ridimensionamento delle spese e il deciso di cambio di rotta delle strategie mercantili siano state giuste e giustificate, per nulla controproducenti. Il deficit quasi del tutto azzerato è coinciso con un campionato dove, nonostante la sofferta cessione di Kakà e una doppia campagna-acquisti estiva e invernale di medio-basso profilo, il Milan accusa solo tre punti di svantaggio dall’Inter che, invece, ha investito senza problemi gli ottanta milioni incassati dalla cessione di Ibrahimovic.