Il patron del Milan è sicuro che la squadra potrà tornare a essere protagonista in Italia, in Europa e nel mondo: “Abbiamo però bisogno di cominciare un’opera di rifondazione, che è già partita, prima di poter tornare a puntare in alto come abbiamo fatto in questi ultimi 26-27 anni.
Silvio Berlusconi prende la parola in questo 31 dicembre 2012 e rilancia, con il suo proverbiale ottimismo, la bontà del nuovo corso Milan. “L’opera di rifondazione è già partito – spiega il patron rossonero a ‘Radio Lombardia’ -, non guardiamo più ai Top Player, ma ai Top Young”.
Il messaggio è chiaro: basta spese folli, più oculatezza e sguardo rivolto alle nuove leve. Come De Sciglio ed El Shaarawy, capocannoniere della Serie A con 14 gol ad appena 20 anni. “Stiamo guardando a circa cento ragazzi intorno ai 18-20 anni – continua Berlusconi -, ne abbiamo individuati alcuni che speriamo di portare già al Milan. Nel frattempo godiamoci quelli che abbiamo. El Shaarawy è strepitoso, De Sciglio veramente bravo, e su De Jong abbiamo molte speranze. Ma questi si aggiungeranno tutti quelli che riusciremo poi a scovare. I nostri osservatori sanno che adesso si deve guardare ai Top Young, piuttosto che ai Top Player”.
Berlusconi affronta poi le tematiche di mercato. Pato è ormai quasi stato ceduto al Corinthians, e anche Robinho suonano sempre più insistenti le sirene dal Brasile. “Io spero che ne vada via uno solo – sottolinea il numero uno del Milan -, mi spiace moltissimo soprattutto per Pato, perché fino a quando non ha cominciato questa serie incredibile di incidenti era il numero uno del Milan del futuro, un vero campione. Sul mercato ci furono delle offerte venute dai ricchi club, che ora sono solo quelli di arabi e russi, che ci offrirono addirittura la cifra di 40 mln di euro. Penso che saremo costretti a cederne soltanto uno dei due”.
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