Calcio Italiano Napoli, grinta Quagliarella Vuole il gol contro il Milan

Napoli, grinta Quagliarella Vuole il gol contro il Milan

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È stato l’osservato speciale di Mazzarri nella partitella di giovedì. Vuole trascinare la squadra nel big-match contro i rossoneri

 

QuagliarellaEppure tornano: e quando è primavera, ormai fuori dal letargo, lo fanno prepotentemente. Il risveglio di Quagliarella è nell’aria è nei numeri, è nella sua storia di cannoniere, è in un biennio chiuso a modo suo, dando il meglio di sé, quattro reti nelle ultime dieci giornate e la dimostrazione di una vitalità recuperata a pieno regime, dopo le umane difficoltà superate a denti stretti. 21 marzo, domenica, c’è Milan-Napoli e un orologio biologico che fa ascoltare i suoi rintocchi, che restituisce il sorriso a Quagliarella, memore dei precedenti con l’Udinese e rincuorato nel morale da quei corsi e ricorsi che ormai si succedono con cadenza regolare e che lo spingono a crederci: c’è l’Europa da conquistare, la convocazione a un mondiale da conquistare, però prima quel maledetto tabù da abbattere.

CHE SFORTUNA! – I legni sono avversari d’una antipatia unica, soprattutto negli appuntamenti che contano: traversa con il Livorno da quaranta metri, con un gesto tecnico da talento indiscutibile; traversa e palo a Udine, in una domenica ricca di nostalgia e di avversità; e poi il palo con l’Inter, una rasoiata che taglia l’erba, supera Julio Cesar e lo spinge ad imprecare, pardon a pregare, andando a Pompei a chiedere intercessione e scacciare un anatema che lo spinse a rievocare: «Con le grandi mi va sempre male» . Milan-Napoli capita a proposito per rimettersi in pace con l’aritmetica, per procedere con la propria media-gol che conduce dritti a quota 13, per alleviare la sofferenza d’un digiuno che domenica toccherà 74 giorni ma che però comprende ogni tipo di maledizioni.

AVANTI LE BIG – Sette reti in fretta, per lan­ciare chiaro il messaggio che il bomber a doppia cifra, nel Napoli, c’è: ma poi, da Bergamo in poi, da quella calza della Befana dalla quale viene estratto l’ennesimo capolavoro di un artista del gol, c’è il buio. Prima, però, luci al San Paolo, con doppiette al Livorno e al Bari, con scudisciata al Bologna e al Chievo, e quel lampo in casa dell’Atalanta, una parabola velenosa da venticinque metri, finita proprio all’incrocio.

Fonte: Corriere dello Sport di Antonio Giordano
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