Calcio Italiano Serie B Pulvirenti interrogato in Tribunale: “Ho comprato 5 partite per salvare il Catania”

Pulvirenti interrogato in Tribunale: “Ho comprato 5 partite per salvare il Catania”

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Pulvirenti in TribunalePulvirenti interrogato in Tribunale: “Ho comprato 5 partite per salvare il Catania”. Un ingente presidio delle forze dell’ordine, con polizia di Stato, Digos, reparto celere e carabinieri è stato disposto attorno al Tribunale di Catania per gli interrogatori di garanzia di Antonino Pulvirenti e Pablo Cosentino.

Pulvirenti interrogato in Tribunale: “Ho comprato 5 partite per salvare il Catania”. Oggi a Catania erano in programma gli interrogatori garanzia. Prima di Antonino Pulvirenti presidente del Catania  erano stati ascoltati altri indagati eccellenti arrestati nell’ambito delle partite truccate condotta dalla locale procura su presunte partite comprate dal club siciliano nell’ultimo campionato cadetto per evitare di retrocedere in Lega Pro. Interrogati dal gip Fabio Di Giacomo, alla presenza del pm Andrea Sorrentino, il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Giovanni Grasso, e l’amministratore delegato Pablo Cosentino.

Antonino Pulvirenti ha ammesso “nel corso di un lungo interrogatorio di avere comprato le cinque partite al centro dell’inchiesta a partire da Varese-Catania”. Lo ha affermato il procuratore di Catania Giovanni Salvi: il presidente del club etneo ha lasciato il tribunale poco prima delle ore 13:00 senza rilasciare dichiarazioni. Salvi ha aggiunto che Pulvirenti ha ammesso “di aver comprato le partite a 100 mila euro l’una e di averlo fatto per salvare il Catania”.  Il procuratore ha poi precisato che il presidente del Catania “ha negato di avere fatto scommesse”.  In una nota pubblicata sul sito del Catania calcio, i legali di Pulvirenti spiegano che il loro assistito ha “ammesso di avere avuto contatti” per “condizionare il risultato di alcuni incontri per salvare dalla retrocessione il Catania”, ma ritiene che i “contatti non abbiano avuto alcuna reale incidenza sull’esito degli incontri”.

Cinque sono le partite truccate che Pulvirenti ha ammesso la combine. Sono: Varese-Catania: 0-3,  del 2 aprile; Catania-Trapani: 4-1,  dell’11 aprile; Latina-Catania: 1-2, del 19 aprile; Catania-Ternana: 2-0, del 24 aprile ed infine Catania-Livorno: 1-1,  del 2 maggio. L’ultimo match non rientra nelle cinque partite vinte, che è però aperto da Catania-Avellino: 1-0, del 29 marzo, sul quale sono comunque in corso accertamenti e dove è apparso il nome di Claudio Lotito.

“Non so nulla di combine, sono estraneo a tutti i fatti che mi contestate, se lo avessi fatto sarei stato un folle e se lo ha fatto Pulvirenti è un folle lui”, ha detto Cosentino nell’interrogatorio al gip. “Non conosco nessuno degli altri indagati – ha aggiunto – tranne Delli Carri col quale avevo rapporti di lavoro”. “Il giudice gli ha chiesto che opinione si è fatto e lui ha risposto che se è vero quello che c’è scritto è una follia”, ha detto Carmelo Peluso, legale di Cosentino. “Cosentino dice – ha riferito Peluso – che quello che è accaduto sarebbe stato incompatibile con il suo ruolo nel Catania calcio, il suo ruolo è stato quello di costruire una squadra che doveva essere all’altezza di vincere il campionato. Andare a corrompere per vincere le partite sarebbe stato come ammettere il suo fallimento. Cosentino ha un contratto con il Catania che scade domani mattina, si è già dimesso da ad del Catania e non ha più rapporti con la società e ha detto al giudice che il suo futuro, certamente, non sarà più a Catania”.

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