Il presidente del Napoli è stufo dei continui torti arbitrali da lui subiti. “Se gli episodi continuano con questa continuità antipatica vuol dire che c’è qualcosa che mina la validità del campionato”, ha detto De Laurentiis
“Non ci siamo mai seduti attorno a un tavolo resettando. Tutti si nascondono dietro delle regole che hanno fatto il loro tempo e nessuno ha il coraggio di parlare in maniera obiettiva”.
A parlare così è il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che è tornato a parlare dell’operato dell’arbitro in occasione della sfida del San Paolo di sabato sera. Subito dopo la sfida contro il Genoa il numero uno partenopeo si era limitato a un laconico parlerà la moviola, ma il giorno dopo il match del San Paolo è tornato sull’argomento.
De Laurentiis, cui proprio non va giù soprattutto il fallo di mano in area di rigore del genoano Dainelli, ha nuovamente sollevato dubbi riguardo la poca chiarezza che, secondo lui, ci sarebbe nel calcio italiano in generale: “L’impossibilità di parlare con chiarezza mi sembra un modo poco sportivo di procedere. Credo moltissimo in Collina, al di sopra di ogni sospetto. I tifosi però cominciano a dire che una o due volte ci può stare, tre volte no. Se gli episodi continuano con questa continuità antipatica vuol dire che c’è qualcosa che mina la validità del campionato, allora è inutile fare investimenti”.
Il Napoli, per bocca del proprio presidente, continua a ritenersi derubato di punti importanti: nel frattempo, però, anche ieri al San Paolo ci sono stati dei sostenitori napoletani che hanno puntato raggi laser sui giocatori avversari, mettendo a rischio la continuazione della partita.
“I tifosi del Napoli si sono comportati bene – sottolinea De Laurentiis – e la società ha fatto il suo appello. Del resto è difficilissimo perquisire tutti per un oggetto così piccolo e incontrollabile. Allora bisogna creare dall’alto dei regolamenti tenendo conto che la tecnologia è cambiata”.
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