Calcio Italiano Serie A – Deludono gli stranieri, meglio i giovani

Serie A – Deludono gli stranieri, meglio i giovani

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Iaquinta cuce lo scudetto sulle maglie dell’Inter, la Fiorentina allunga nella corsa Champions, da cui resta esclusa dopo 3 anni la Roma. Volata a quattro in coda, mentre la crisi della Serie A si vede anche dal livello scadente degli stranieri arrivati quest’anno.

 

RonaldinhoCAPITOLO 1 – Game Over. Ora è davvero finita. E per il più classico scherzo del destino, è proprio un gol della Juventus, per lunga parte della stagione principale inseguitrice della capolista, a cucire il 17esimo scudetto sulle maglie nerazzurre. L’Inter è in affanno e anche a Chievo lo dimostra: assenze importanti (senza Maicon continua a mancare una delle fonti di gioco principali), squalifiche, qualche giocatore di troppo decisamente cotto, qualcun altro svagato… Le altre però non stanno meglio, gli ultimi 15 minuti di Milan-Juventus, con tanti fantasmi stremati che vagavano per il campo, sono lì a testimoniarlo. Ora bastano 3 punti, che dovrebbero arrivare domenica contro il Siena a San Siro, impegno che rievoca ricordi non gradevolissimi (la festa scudetto già preparata lo scorso anno, e rinviata dopo l’inopinato pareggio casalingo contro i toscani). Ma potrebbero addirittura non servire, se il Milan dovesse perdere sabato a Udine

CAPITOLO 2 – L’orgoglio della Vecchia Signora. A San Siro la Juve ha per larghi tratti mostrato quelle qualità caratteriali, e quell’organizzazione di squadra, che ne avevano fatto le fortune fino all’inizio di aprile. Non è bastato a placare la contestazione dei tifosi nei confronti del tecnico, terzo in campionato con una squadra che tornava di fatto quest’anno ad ambire a traguardi importanti, che si è difesa con onore in Europa, e che è stata decimata dagli infortuni nel momento decisivo della stagione. Dall’altra parte, cori pro-Ancelotti, secondo con 4 soli punti in più dei bianconeri, alla guida di una squadra che invece partiva con l’esplicito obiettivo di vincere il campionato, essendo fuori dall’Europa importante… Fermo restando che per noi sono entrambi grandi tecnici, questi sono i misteri del tifo calcistico.

CAPITOLO 3 – Allungo viola, la Roma non c’è più. Dopo 3 anni, la Roma saluta la Champions League. Era infatti dal 2004/2005 che i giallorossi non fallivano la qualificazione alla Coppa più importante. In quella stagione arrivarono noni, rimanendo fuori anche dalla Uefa. Pericolo che incombe anche quest’anno, in cui i posti per la prossima Europa League sono solo due (uno spetta di diritto alla vincente della Coppa Italia). La Roma ha 7 punti meno del Genoa, e deve guardarsi dal Palermo, dal Cagliari, e dal rush finale dell’Udinese (5 vittorie consecutive). Nella corsa Champions bell’allungo della Fiorentina, che s’impone con autorità sul campo del Catania, stabilendo il record di vittorie in una stagione nella storia della società viola, e confermandosi squadra da “tutto o niente” (solo 4 pareggi, come il Palermo). Sarà comunque emozionante il rush finale con il Genoa

CAPITOLO 4 – AAA Talenti stranieri cercansi… ma servono veramente? Serie A in crisi, Serie A sempre più lontana dagli standard di altri campionati europei, Premier e Liga su tutti. Lo si vede dalla qualità media delle partite, lo si vede anche dall’assenza di nuove grandi stelle arrivate quest’anno dall’estero. I migliori acquisti sono stati del Genoa: la vecchia conoscenza Milito, il redivivo a sorpresa Thiago Motta. Per il resto, le grandi hanno sbagliato tutto, o quasi: Quaresma, Poulsen, Shevcenko, Ronaldinho, Baptista, Menez… Meglio, ma senza convincere completamente, altri nuovi innesti, come Muntari, Flamini e Sissoko. Da tenere d’occhio Jovetic, che sta esplodendo in questo finale in cui gioca con regolarità, e Zarate, a tratti incontenibile, a tratti inguardabile. A parte Pato, definitivamente consacrato, il bilancio degli ultimi anni è decisamente negativo: tanti soldi, risultati scadenti. Non sarebbe meglio insistere su vivai e giovani magari provenienti dai campionati minori? I segnali visti quest’anno in fondo sono incoraggianti: Santon su tutti, ma anche i baby bianocneri (Marchisio, Ariaudo, lo stesso Giovinco), e quelli genoani (Bocchetti, Criscito), o la sorpresa blucerchiata di fine stagione, Marilungo…

CAPITOLO 5 – A caccia di miracoli sullo stretto. Salvezza matematica per Siena e Catania, quasi per il Chievo. Crolla invece la Reggina: due vittorie fuori casa, e il pareggio interno con la Juve, sembravano il preludio all’ennesima salvezza in extremis. Dopo il crollo contro la Sampdoria, stavolta serve un miracolo vero. Ma occhio a dare per morti gli amaranto, che hanno forse il calendario più agevole: Cagliari e Siena in casa, Lazio fuori. Lecce e Bologna si affronteranno domenica in un vero e proprio spareggio, poi gli emiliani dovranno far visita al Chievo, e i salentini riceveranno la Fiorentina. Il Torino ha perso ieri la grande occasione di staccarsi dal gruppetto, e ora è atteso da due trasferte (Napoli e Roma) e dal confronto col Genoa. Almeno una delle due grandi decadute, Bologna e Torino, farà in ongi caso ritorno nella cadetteria, lasciando comunque il posto a piazze importanti come Bari (bentornati ai Galletti) e con ogni probabilità Parma.


Fonte: Guido Guenci / Eurosport

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