Calcio Italiano Shevchenko, per la Roma un affare d’oro

Shevchenko, per la Roma un affare d’oro

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Pronto a ridursi l’ingaggio

 

ShevchenkoDi Pallone d’oro, a Tri­goria, in passato se ne è parlato solo per un giocatore che ha il nu­mero dieci sulla maglia, è il capi­tano e uno che ha riscritto tutti i record della società giallorossa. Inutile pure fare il nome. Per il resto, il Pallone d’oro è stato sempre un obiettivo per altre la­titudini. Ora, però, c’è l’opportu­nità, sempre che la Roma vada in fondo, di vestire con la maglia giallorossa un ragazzo ucraino, stessa età di Totti, una vita per il gol, tanti, che lo hanno portato nel 2004 a vincere il prestigioso tro­feo, quello che in­corona di fatto, an­no dopo anno, il nu­mero uno al mon­do. Andriy Shev­chenko ha già fatto più di un passo per far sapere alla Ro­ma che lui non sa­rebbe contento, ma di più, di diventare un giocatore della Roma. E’ pronto a rescindere, con buonuscita dal Chelsea, così come a dimezzarsi, pure di più, il suo ingaggio da sei mi­lioni di euro. In questo caso, per la Roma sarebbe un affare o no? Proviamo a vedere i pro e i con­tro.

PRO – Intanto il fatto che il suo arrivo dal punto di vista del car­tellino non costerebbe neppure un euro. Per una società come la Roma attuale, è un fattore che non può essere di secondaria im­portanza. C’è poi la voglia del giocatore di prendersi qualche rivincita, di tornare a essere uno dei migliori attaccanti in circola­zione, cosa assolutamente possi­bile, considerando che l’età c’è, ma non è di quelle che azzerano le speranze, classe 1976, come Totti, tanto per fare un esempio incoraggiante, basta ricordare come Alessandro Del Piero nelle ultime due stagioni, a trentatré e trentaquattro anni, è stato forse il miglior Pinturicchio di sempre. Insomma, Sheva, nel posto giu­sto, al momento giusto, con le motivazioni giuste, può tornare a essere quello che è sempre stato, cioè uno dei più grandi attaccan­ti in circolazione.

CONTRO – La storia recente del­l’ucraino tutto è stata meno che quella di un Pallone d’oro. L’ulti­mo Shevchenko co­nosciuto, è datato stagione 2005- 06, diciannove reti con la maglia del Mi­lan, prima dell’ad­dio ai colori rosso­neri, convinto ad accettare il Chelsea perché così i figli imparavano l’ingle­se, versione ufficia­le, la versione uffi­ciosa è fin troppa facile da capire. Sa­rà stata l’aria di Londra, ma da allo­ra l’ucraino non è stato più lui, appe­na nove reti in due stagioni con il Chelsea, arrivato come uomo in più per vincere la Champions, trasformatosi in oggetto miste­rioso con Mourinho che lo bocciò dopo poche settimane. Neppure il rientro al Milan nella passata stagione, si è rivelato la medici­na, con Carlo Ancelotti che lo ha utilizzato praticamente niente. Tre stagioni di questo tipo, posso­no legittimare assolutamente i dubbi sull’opportunità di acqui­sire in rosa un giocatore che da troppo tempo non riesce più a fa­re quello che ha sempre fatto, i gol e la differenza.

Fonte: Corriere dello Sport di Piero Torri
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