Calcio Italiano Sissoko: «Juve, Zaccheroni è un genio»

Sissoko: «Juve, Zaccheroni è un genio»

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Il centrocampista esalta il tecnico: «Eravamo giù, ci ha ricordato quanto siamo forti. Subito questa coppa, poi conquisterò la Champions. Questa è una società speciale, vorrei chiudere la carriera qui»


SissokoMomo Sissoko viene da un periodo così così. Rientrato dalla Cop­pa d’Africa non ha mostra­to il consueto smalto in mezzo al campo. Momo Sissoko, però lo sa, è un giocatore fondamentale di questa Juventus. Un cam­pione d’impatto. E in que­sto finale di stagione il suo contributo può essere de­cisivo. Com’era stato deci­sivo sino all’infortunio del­lo scorso campionato. Sta­sera, ad esempio, ha l’op­portunità di riscattare l’o­paca prova di Amsterdam. Il maliano esce dagli spo­gliatoi in tuta e berretto grigio, cuffie colossali e un tutore al pollice sinistro: «L’ho appoggiato male, ca­dendo, ma non è nulla» . Spetta a lui analizzare il periodo cruciale della Ju­ventus, attesa oggi nel ri­torno dei sedicesimi di Eu­ropa League contro l’Ajax e – domenica sera – dal duello in chiave Cham­pions con il Palermo. Ci dica Sissoko, come si sente, adesso? Ha assor­bito la stanchezza per la Coppa d’Africa? «Io mi sento benone, sono in condizione e soprattut­to avverto la fiducia del­l’allenatore. Sono pronto» .

L’ELOGIO DI ZAC – Nelle ultime uscite però non s’è visto il miglior Momo. «Non è per stanchezza. Un calciatore attraversa mo­menti al top e altri in cui non è al massimo. Non vo­glio accampare scuse. In un paio di partite non ho combinato granché. Ma adesso voglio dare qualco­sa di importante alla squadra. Insomma, quan­do l’allenatore avrà biso­gno di me» . E la Juve come sta? Cos’è successo quest’anno? «E’ vero che l’anno scorso abbiamo cominciato bene e finito male, mentre sta­volta avevamo un allena­tore nuovo e smanioso di fare bene. Così abbiamo cominciato alla grande, poi ci siamo fermati. Sono arrivate le prime sconfitte e – quando mancano i ri­sultati – la fiducia svani­sce. Se perdi la confidenza nei tuoi mezzi tutto diven­ta difficile. Per i giocatori e il tecnico» . Adesso c’è Zaccheroni e siete ripartiti. La prima impressione sull’allena­tore? «Zac è uno che conosce il calcio come pochi. Ha grande esperienza. Inoltre ha le idee chiarissime, ma l’aspetto che più mi ha col­pito è la sua sapienza tat­tica. E’ bravissimo, davve­ro» . Com’è riuscito a scuoter­vi? «Sin dal primo discorso ci ha fatto capire che siamo una squadra molto forte. E’ questo è stato molto im­portante. Eravamo giù» . Sono saltati tanti allena­tori in Serie A. «Quando succede i giocato­ri stanno male, perché si sentono colpevoli. In Italia succede più spesso, ma è sempre una sconfitta per noi calciatori».

VOGLIA DI VINCERE – Lei è un atleta di eccel­lenti qualità. Avrebbe po­tuto primeggiare in altri sport. Perché ha scelto il calcio? «Primo: volevo diventare un calciatore, da bambino. Secondo, ho praticato an­che altre discipline. In particolare il basket. Ma con le mani non ero bravo, mentre ho capito che nel calcio potevo sfondare» . E nel calcio era attaccan­te. Ma da quando ha cam- biato ruolo non è che se­gni molto. «Non è una questione mentale, ma di posizione. E io non mi metto addosso certo pressione in più per il gol. Preferisco rendermi utile a modo mio, in mezzo al campo. Rompendo le azioni altrui per poi spin­gere. Aiutando i difensori e il portiere. Poi se vengo­no i gol, bene, altrimenti fa lo stesso» . Ecco, a proposito di dife­sa: subite gol da 12 parti­te consecutive in campio­nato: significa un terzo di Serie A. I problemi sono evidenti, soprattutto sul­le fasce. «Non è soltanto una que­stione dei difensori. Una squadra si difende bene quando i centrocampisti e anche gli attaccanti arre­trano, pressano. Adesso siamo più compatti. Vedo progressi evidenti» . L’Europa League non è la Champions. «Ma noi vogliamo assolu­tamente, e del resto pos­siamo, vincerla. Per torna­re a conquistare qualcosa dopo qualche tempo. Poi perché la Coppa è diventa­ta più importante vista la partecipazione di grandi squadre come il Liverpool. Abbiamo una partita mol­to difficile, con l’Ajax. E dobbiamo vincerla. Poi po­tremo concentrarci con il Palermo. Dobbiamo pen­sare a una partita per vol­ta e non mollare mai. Gli obiettivi sono due» . Coppa e qualificazione alla Champions, ovvia­mente. «Ecco, sarebbe meglio evi­tare pure i preliminari di Champions, per riposare un po’ di più, oppure per preparare meglio la pros­sima stagione. Dobbiamo continuare a lavorare co­me stiamo facendo. Se ci riusciamo, anche il secon­do posto può essere possi­bile» .

Fonte: TuttoSport di Piero Guerrini

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