Europei 2020 Antonio Conte e la maledizione del “play” azzurro

Antonio Conte e la maledizione del “play” azzurro

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Un “quarto” di vino a Bordeaux. Non c’è sintesi migliore per Germania-Italia, una partita che va sempre al di là del risultato. Il calcio è fatto anche di tabù da infrangere, e i tedeschi non vedono l’ora di sfatare quello azzurro. Nelle competizioni internazionali perdono sempre: 1970, 1982, 2006, 2012, per citare alcune date che vanno unite al rimpianto di aver saltato forse la finale mondiale più meritata in assoluto da parte nostra, quella del ’90, quando il Mondiale lo giocavamo in casa e fummo beffati ai rigori dall’Argentina nella strana semifinale del San Paolo di Napoli.

Dai ripianti storici a quelli attuali, è bene concentrarsi su una situazione che di normale ha ben poco. Il settore centrale di centrocampo della squadra di Antonio Conte vive un’emergenza non comune. Se in questa settimana si è parlato dell’infortunio di De Rossi e della squalifica di Thiago Motta, non bisogna dimenticare che a ricoprire il ruolo di play ci sarebbero stati anche Marchisio e Verratti, fermati dai guai fisici ancora prima di partire e altrimenti protagonisti nell’undici titolare italiano. In grado di giocare sia da mezzala che da perni centrali nel 3-5-2 di Conte, avrebbero fatto al caso di una Nazionale attesa dall’esame più difficile della sua storia recente. C’è chi ha rispolverato il nome di Jorginho, lasciato a casa dal C.t. nella scrematura dei 23, ma il regista del Napoli avrebbe potuto ricoprire solo un ruolo in questa Italia e la scelta di portarlo Oltralpe avrebbe rischiato di rivelarsi inutile, in special modo se le gerarchie vedevano De Rossi e Thiago Motta rispettivamente prima e seconda scelta. E così al centro contro i tedeschi giocherà Sturaro, uomo dalle spiccate doti da incontrista adattato per l’occasione.

Dall’altra parte Loew non sembra avere problemi di sorta. Nessun indisponibile e formazione ideale da schierare per raggiungere la seconda semifinale in tre edizioni per la Germania. Il modulo è il 4-2-3-1 con le bocche da fuoco Muller, Ozil, Draxler e Gomez a provare a spaventare la difesa più solida del torneo, come è indubbiamente riconosciuta da tutti quella italiana. Dirigerà il confronto l’ungherese Viktor Kassai a cui spetta il compito più delicato di questi quarti di finale. L’ultima volta, in amichevole, i panzer tedeschi si imposero 4-1 all’Allianz Arena di Monaco. E’ trascorso solo qualche mese, ma la vetrina di prestigio ravviva un azzurro che quando la posta in gioco è praticamente nulla, si sbiadisce.

Francesco Carluccio

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