Calcio Italiano Catania-Milan 0-2: decide una doppietta di Huntelaar

Catania-Milan 0-2: decide una doppietta di Huntelaar

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L’olandese entra nella ripresa e decide il posticipo del Massimino

 

HuntelaarCatania-Milan finisce in un modo imprevedibile: dopo 93 minuti fatti soprattutto di noia e di gioco spento dei rossoneri, arriva Klaas Huntelaar -finora molto deludente- e nel giro di due minuti, in pieno recupero, sigla la doppietta che consente al Milan di vincere 2-0 e di portarsi al secondo posto in classifica. Primo gol dell’olandese al 93′ su assist di Inzaghi. Palla al centro e 40 secondi più tardi magnifico pallonetto in rete.

LA PARTITA
Il Brutto Anatroccolo diventa finalmente Cigno nel momento più impensabile, nello stagno di una partita brutta, giocata male, con l’apatia a sostituire la fantasia nello schema 4-2-eccetera. Klaas Huntelaar, finalmente, è l’uomo in più di un Milan che al minuto 92 era ancorato su uno 0-0 che significava permanenza al terzo posto a 9 punti dall’Inter e conferma di una incapacità ormai cronica, conclamata: quella di dare continuità ai risultati, di potersi affermare squadra capace di essere competitiva anche in campionato.

Tante, troppe -infatti- le difficoltà incontrate dai rossoneri contro la squadra penultima in classifica prima della sorpresona finale. La barricatona del Catania ha funzionato egregiamente per 90 minuti 90, con i compassati diavoli sempre faccia a faccia con maglie rossazzurre pari a nove. I quattro difensori di Atzori venivano sempre supportati dai tre centrocampisti di ruolo e dalla coppia Martinez-Mascara, trequartisti che, quando la palla era in possesso del Milan, si preoccupavano di essere i primi disturbatori della manovra altrui. Ai rossoneri serviva gente che mulinasse le gambe e saltasse l’uomo. Abate fa parte della prima categoria, Ronaldinho della seconda, ma il resto del plotoncino fantasia -vedi Pato e Seedorf– non si adeguava affatto. Andujar ha compiuto la prima e unica (e facile) parata al 40′ su un tiro senza grandi pretese di Borriello.

Il passare dei minuti non ha portato a nulla se non a un pressing continuo e sterile solo leggermente migliorato dall’ingresso del vivace Antonini al posto dell’ombra di Zambrotta e da Ronaldinho spostato al centro e più libero di svariare alla ricerca dell’ispirazione giusta. Ma era tutto il resto del Milan, a non rispondere all’appello. Leonardo ha chiesto il colpo di mano a Inzaghi (fuori Borriello), che la mano l’ha invece usata per tirare uno schiaffetto a Silvestre e rischiare il rosso. In 15 minuti, tuttavia, Superpippo ha prodotto più conclusioni che il suo eversore Borriello in 75. L’entrata di Huntelaar, a sei minuti dalla fine, al posto dell’ormai inutile Flamini è la mossa della disperazione, la precisa richiesta di Leonardo di un intervento dell’imprescrutabile. Viene clamorosamente esaudito. Negli ultimi due minuti di recupero, l’oggetto misterioso si trasforma nella stella polare: sinistro violento ma centrale (assist -udite udite- di Inzaghi) su cui Andujar la combina grossa e subito dopo, con il cuore e le gambe liberate dall’ingorgo di cui erano vittime da mesi, delizioso “lob” quasi a spalle girate alla porta. A Leonardo, uomo e allenatore di fantasia, queste favole riempiono come e più dei tre punti.

LE PAGELLE

Huntelaar 7,5 Due minuti scarsi per riscrivere -o provare a riscrivere- una storia che sembrava avere un finale scontato. Bisognerà attendere prima di aggiornare la piccola enciclopedia dei cosiddetti “bidoni” giunti da oltrefrontiera: il bimbone Klaas ritrova, anche con un pizzico di fortuna, l’amico gol e la seconda rete, da applausi a scena aperta, dimostra quanta testa ci fosse nella sua crisi nera. La sbarra del casello si è alzata, ora tocca a lui -e a Leonardo- schiacciare l’acceleratore e recuperare il tanto tempo perduto.

Ronaldinho 6,5
Gli va dato atto che non si riposa sugli allori del suo attestato ritorno a una forma fisica e a un rendimento degno di questo nome. A sinistra, tra “tricks” da street football e uomini puntati e spesso saltati, fa il suo dovere e anche qualcosina di più. Peccato che il suo braccio armato, da quella parte, sia il cigolante Zambrotta. Come non detto. Nella ripresa si accentra ed è l’unico, dicasi l’unico, che cerca di tirar fuori la scintilla persino dal corner, da dove riesce a colpire una traversa. Tante volte, in passato, è stato l’uomo in meno del Milan: stavolta, è lui a predicare nel deserto.

Pato 5 Il clima da inverno brasiliano di Catania (nel pomeriggio superati i 20 gradi) innesca forse nel Papero mollezze e gnagnere da saudade. Quando, dopo pochi minuti, si accorge di non essere assecondato con decente continuità, si mette lì a destra, prova qualche scatterello poco convinto ogni tanto e si gode -climaticamente parlando- la serata, pregustando forse il ritorno natalizio in patria.

Flamini 5,5
E’ l’unico ripescato dall’ormai collaudato gruppo degli habitué della panchina, solo ed esclusivamente perché Pirlo è squalificato. Dura togliersi di dosso una naftalina che, assommata a qualità tecniche notoriamente non strepitose, riveste la sua prestazione di grezzumi assortiti. Entra come sempre a catapulta sull’avversario e si becce a stretto giro di posta un cartellino giallo che ne condiziona poi il resto del match.

Abate 6,5 La sua crapa bionda è la cosa più veloce che è possibile vedere muoversi sul terreno del Massimino. Dalla sua parte Llama e Alvarez lo lasciano abbastanza tranquillo e allora lui ne approfitta per piazzare più di uno sprint a caccia di un cross, di una botta di vita. Una volta il suo sforzo viene vanificato da Pato, che stava passeggiando lì nei dintorni

Spolli 6,5 Di testa è insuperabile, come quel famoso tonno di qualche anno fa. Centonovantadue centimetri di cattiveria -agonistica, per carità- che rendono la vita molto difficile all’ariete Borriello e a Pato, che stende senza pietà quella volta che decide di fare lo scattino. Ha anche, per due volte, palle buone per segnare il gol che rispolvererebbe il caro, vecchio tormentone “clamoroso al Cibali”

IL TABELLINO

CATANIA-MILAN 0-2

Marcatori: 48′ st Huntelaar (M); 49′ st Huntelaar (M)


Catania (4-3-2-1):
Andujar 5; Bellusci 6,5, Silvestre 6, Spolli 6,5, Alvarez 6; Biagianti 6, Carboni 6,5, Llama 5,5 (16′ st Izco); Martinez 6,5, Mascara 6; Morimoto 6 (33′ st Ricchiuti). A disposizione: Campagnolo, Potenza, Capuano, Ledesma, Plasmati. All.: Atzori.
Milan (4-2-1-3): Dida 6; Abate 6,5, Nesta 6, Thiago Silva 5,5, Zambrotta 5 (20′ st Antonini); Flamini 5,5 (39′ st Huntelaar 7,5), Ambrosini 6; Seedorf 5; Pato 5, Borriello 5,5 (29′ st F.Inzaghi 6,5), Ronaldinho 6,5. A disposizione: Storari, Kaladze, Favalli, Di Gennaro. All.: Leonardo.
Arbitro: Brighi
Ammoniti: Flamini (M), Biagianti (C), Martinez (C), Spolli (C), F.Inzaghi (M)


Fonte: Sport Mediaset

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