Niente Messi, niente Barcellona e, ovviamente, niente “remuntada”. Il Bayern Monaco dimostra all’Europa intera che il 4-0 di una settimana fa non era un caso e passa anche al Camp Nou, nella semifinale di ritorno di Champions League. Una partita che finisce con un pesantissimo 3-0 a favore dei bavaresi, che dopo un primo tempo di sereno dominio decidono di chiudere la contesa con un finale da urlo. Prima Robben, poi autogol di Piqué e infine la ciliegina sulla torta di Muller. Tre schiaffi che umiliano nuovamente un Barça in cui Messi è rimasto in panchina per tutta la partita, ancora una volta per problemi fisici. In finale va nel più meritato dei modi il Bayern Monaco, per la terza volta negli ultimi quattro anni. Contro il Borussia Dortmund, nella prima finale tutta tedesca della storia. Alzi la mano chi ha qualcosa da ridire.
MESSI E DANTE IN PANCHINA – Tito Vilanova rischia ancora. Se all’andata aveva proposto Messi titolare nonostante le condizioni impresentabili dell’argentino, questa volta manda la “Pulce” in panchina per fare spazio a Fabregas nell’undici di partenza. Una formazione schierata con il tradizionale 4-3-3 nella quale mancano anche gli infortunati Puyol, Mascherano, Abidal e Busquets, oltre allo squalificato Jordi Alba. In difesa rispetto all’andata trova spazio Adriano, mentre in mediana c’è Song. E, in attacco, a Sanchez viene preferito Villa. Jupp Heynckes ha decisamente meno problemi. Gli infortunati sono soltanto due (Kroos e Badstuber), mentre all’ultimo anche Dante accusa un attacco febbrile che non gli impedisce comunque di andare in panchina. Al centro della difesa partono van Buyten e Boateng, tutto il resto è la formazione dell’andata a parte Mandzukic per Gomez in attacco.
BARCELLONA LENTO, PIQUE’ DECISIVO – Chi si attendeva un Barcellona all’arrembaggio, anche senza Messi, viene subito deluso. A fare la partita è il Bayern Monaco che, se possibile, pressa ancora di più rispetto all’andata, mettendo in scena la replica del primo match con la Juventus. Mandzukic e i trequartisti si sfiancano in un lavoro preziosissimo nella metà campo avversaria, impedendo ai catalani di fare gioco. Niente tiki-taka, poco possesso palla e zero occasioni. Se non ci fosse Piqué, poi, il Bayern Monaco potrebbe andare in porta in almeno un paio di occasioni nei primi venti minuti, ma il centrale bluagrana ci mette una pezza con due tackle provvidenziali su Robben (12’) e Lahm (19’). Il primo tiro del Barcellona arriva al 24’, quando Pedro dai 30 metri solletica Neuer. L’unica vera chance è invece del 26’, quando Xavi spara alto sugli sviluppi di un cross dalla destra di Alves rimesso al centro da Fabgreas. Ma, nel complesso, i catalani non hanno il passo giusto per sfondare e chiudono il primo tempo inutilmente protesi in avanti. L’esatto opposto di un Bayern Monaco che amministra senza soffrire più di tanto.
RIPRESA MICIDIALE, TRE SCHIAFFI E A CASA – La seconda parte dell’umiliazione arriva negli ultimi 45’, quando il Bayern Monaco decide di rompere gli indugi e fa sua la contesa. A sbloccare la partita è il solito sinistro di Robben, che su cambio di gioco di Alaba rientra sul sinistro e secca Adriano per lo 0-1. Vilanova capisce che è finita e in un Camp Nou nel quale risuonano gli “olé” dei tedeschi cambia prima Xavi con Sanchez (55’) e poi Iniesta con Thiago Alcantara (66’). Heynckes rimpiazza invece il diffidato Schweinsteiger con Luiz Gustavo, ma il Bayern non molla. E al 72’ trova il raddoppio con il neoentrato brasiliano che attiva un incontenibile Ribery a sinistra. Il francese crossa al centro dove Piqué anticipa Mandzukic ma insacca di ginocchio un autogol clamoroso. Finita qui? No. Perché all’appello manca Muller, che al 76’ insacca il tris di testa (suo ottavo gol in questa Champions League) dopo un’accelerazione mortifera di Ribery a sinistra. È il 3-0 che sì chiude le danze. Il Bayern Monaco vola in finale, il Barcellona è arrivato ai titoli di coda.
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