Coppe Champions – L’immensità di Julio Cesar e Cambiasso

Champions – L’immensità di Julio Cesar e Cambiasso

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Sono il portiere e il centrocampista i valori aggiunti di questa Inter che, tra due settimane, si giocherà l’accesso ai quarti di Champions League all’Old Trafford

 

Julio CesarProviamo a essere onesti e a non comportarci da tifosi: l’Inter con il Manchester ha sofferto. E anche tanto. Per carità, il discorso qualificazione è assolutamente apertissimo, soprattutto considerato il fatto che i nerazzurri, tra due settimane all’Old Trafford, avranno a disposizione due risultati su tre per eliminare i campioni d’Europa in carica. Però questo Manchester fa paura: è incredibilmente forte, compatto in tutti i reparti e capace di mettere sotto, a San Siro, una squadra che in Italia non ha rivali da ormai tre anni. Il calcio è bellissimo perchè la palla è rotonda e in una partita può succedere di tutto, però è innegabile che quando si afferma che “è tutto aperto” lo si fa quasi esclusivamente per dovere di informazione.

Il primo tempo del Meazza ha visto il Manchester dominare un’Inter scesa in campo quasi con troppo rispetto per gli avversari. Julio Cesar e Cambiasso sono l’anima di una squadra dove Ibrahimovic esce sconfitto dalla sfida tra fenomeni contro Cristiano Ronaldo e Adriano manca l’appuntamento del rilancio europeo nel momento decisivo della stagione. Ferguson ha avuto il coraggio di tenere in panchina due come Rooney e Scholes perchè non ancora in perfette condizioni, capendo che era meglio preservare i giocatore per il ritorno piuttosto che rischiarli a Milano. Giggs è stato straordinario interprete del centrocampo. Il suo sinistro è come un bel quadro: potrebbe essere appeso anche in bagno e non sfigurerebbe affatto.

Nell’Inter, invece, il discorso è diverso. Tutti hanno dato qualcosa in meno del previsto: Rivas (Materazzi ha ragione ad arrabbiarsi se per far giocare il colombiano lui addirittura deve andare in tribuna) è stato bocciato dai fischi di San Siro prima, e dal suo allenatore poi, al termine di un primo tempo inguardabile. Stankovic praticamente non l’ha mai presa e Muntari è stato addirittura “beccato” a più riprese dai propri tifosi. Anche nel secondo tempo, dove i Campioni d’Italia hanno fatto qualcosa in più rispetto alla prima frazione di gioco, la differenza tra le due squadre è stata netta. L’Inter, se si esclude la “ciabattata” di Adriano su cross di Cambiasso, ha “tirato” in porta solo una volta e proprio con il centrocampista argentino che, di petto, non è riuscito a fare il miracolo. I Red Devils, sebbene l’iniziativa nel corso della ripresa l’abbia avuta la squadra di Mourinho, hanno fatto tremare i nerazzurri in almeno tre occasioni (Giggs, fuga di Ronaldo sulla fascia e punizione del portoghese nei minuti finali): questo per chiarire che quando si afferma che la sfida di San Siro ha visto “un tempo a testa”, si afferma il falso.

Insomma, l’Inter osservata contro lo United è una squadra che dovrà rivedere qualcosa per tentare l’impresa all’Old Trafford. Mourinho , che ha perso tempo a criticare l’operato dell’arbitro (“Spero saremo tutelati anche noi in Inghilterra”), ha ragione a dire che “lo 0-0 è un risultato che lascia tutto aperto”, ma è anche vero che si giocherà all’Old Trafford: e il Manchester, oltre ad avere una difesa praticamente imbattibile, in casa non perde quasi mai. Le speranze si poggiano sulle qualità di gente come Julio Cesar, Cambiasso e sull’incredibile personalità di un ragazzino come Santon: nelle gerarchie mondiali, il portiere brasiliano è sicuramente fra i primi tre e non è una bestemmia dire che, attualmente, il migliore è proprio lui. Quanto al centrocampista argentino, beh, basta guardare le partite dell’Inter per farsi un’idea di quanto Cambiasso sia fondamentale per l’assetto della squadra nerazzurra…


Fonte: Andrea Tabacco / Eurosport

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