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Conf. Cup, al Maracanà lezione di calcio alla Spagna, il Brasile vince 3-0

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La Seleçao supera 3-0 la Nazionale di Del Bosque nella finalissima di Confederations Cup, torneo che il Brasile vince per la terza volta di fila, la quarta della sua storia. Al Maracanà decidono le reti di Fred, doppietta, e Neymar. Sergio Ramos sbaglia un calcio di rigore sul 3-0: Piquè viene espulso al 68’. Spagna dominata per tutta la partita e giustamente sconfitta, anzi umiliata dalla Seleçao.

confcupCome nel 1950, anche nel 2013 il Maracanà è teatro di un’umiliante sconfitta spagnola al cospetto del Brasile: 63 anni fa, nella fase finale del Mondiale che poi la Seleçao perderà contro l’Uruguay, finì 6-1; questa volta il parziale è più contenuto, il Brasile vince ‘solo’ 3-0, ma questo successo vale forse ancora di più. Perché la Spagna di oggi è la Nazionale ‘campione di tutto’, una delle più forti di sempre, campione in carica d’Europa e del Mondo. Il Brasile, al Maracanà, umilia le Furie Rosse, che cadono dopo 29 partite ufficiali di fila senza sconfitte, e vince così la Confederations Cup per la quarta volta della sua storia, la terza di fila. Il successo è totale, senza ombre, frutto del sapiente lavoro di Scolari, che ha assemblato un gruppo forte, coeso, e che ora punta a tornare campione del Mondo tra un anno. In Brasile…

SOLITO BRASILE: SPAGNA CON TORRES, MA SENZA FABREGAS – Scolari conferma la formazione con cui ha affrontato praticamente tutta quest’edizione di Confederations Cup: Fred prima punta con Hulk, Neymar e Oscar sulla trequarti. Luiz Gustavo (e non Hernanes) gioca dall’inizio al fianco di Paulinho, che ha smaltito l’influenza che lo aveva colpito negli ultimi giorni. Due sorprese invece per Del Bosque: al fianco di Pedro, nell’attacco spagnolo, trovano posto Torres e Mata. In panchina, quindi, sia Soldado sia Fabregas, che però non era al meglio. Per il resto è la solita Spagna.

SUPER BRASILE: FRED + NEYMAR – Spinto dall’entusiasmo del Maracanà, il Brasile parte fortissimo e dopo appena 103 secondi trova il gol che sblocca la partita. Tutto nasce da un’intuizione di Oscar che fa correre Hulk sulla destra. Sul cross dell’attaccante dello Zenit, Piquè e Arbeloa quasi si scontrano e di fatto consegnano il pallone a Fred che, da terra, batte Casillas da due passi. I festeggiamenti, a bordocampo con i tifosi, mettono i brividi, così come è da pelle d’oca il frastuono degli 80mila spettatori presenti al Maracanà. Che si divertono, e molto, nel vedere la Spagna campione di tutto messa alle corde dalla furia agonistica dei loro beniamini. Oscar sfiora il gol all’8’, poi Paulinho fa saltare tutto lo stadio cercando un pallonetto impossibile da 25 metri. La Spagna è solo Iniesta, che calcia dalla lunga distanza un pallone insidioso che Julio Cesar si deve impegnare nel deviare in angolo. Le Furie Rosse provano a scuotersi, ma la Nazionale di Del Bosque è bloccata, quasi impaurita dalla foga che i brasiliani mettono in campo. La Seleçao sfiora allora due volte il raddoppio con Fred, ma non chiude la partita. I campioni d’Europa e del Mondo in carica, con Pedro, sono fermati sulla linea da David Luiz, che si esibisce in un salvataggio che vale un gol. Gol, che poco dopo realizza Neymar, il suo quarto in questa Confederations Cup, che mette il punto esclamativo su un primo tempo fantastico del Brasile. Che torna negli spogliatoi forte del doppio vantaggio.

FRED CHIUDE I GIOCHI: E LA SPAGNA CROLLA – Del Bosque, che dovrebbe rivoluzionare la sua squadra, inseriesce Azpilicueta al posto di Arbeloa nel tentativo di dare più spinta sulla destra. Ma è una mossa inutile, perché il Brasile, in questa finale, ha una marcia in più, e al 2’ della ripresa trova anche il gol del 3-0. Marcelo recupera palla e serve Hulk che apre per Fred, favorito dal geniale velo di Neymar: destro sul palo lungo e pallone che si infila nell’angolino basso alla sinistra di Casillas, dove il portiere del Real Madrid proprio non può arrivare. Nella Spagna entrano Navas e Villa, in luogo di Mata e Torres, ma è sempre il Brasile a fare la partita. Al 55’, però, l’episodio che potrebbe cambiare la gara: Marcelo atterra ingenuamente Navas all’interno dell’area di rigore verdeoro e manda sul dischetto Sergio Ramos, che però calcia fuori.

ORA IL MONDIALE – La Spagna, che avrà un sussulto nel finale con i due nuovi entrati, oltre al solito commovente Iniesta, finisce lì. Il Brasile, sospinto invece dal tifo di un Maracanà in estasi totale, continua ad attaccare senza sosta: Neymar, che fa espellere Piquè al minuto 68, dà sfoggio di tutte le sue qualità e si guadagna con pieno merito il premio di uomo partita e di miglior giocatore del torneo. Al triplice fischio dell’olandese Kuipers comincia la festa dei giocatori brasiliani, che – al seguito del capitano Thiago Silva – sollevano la quarta Confederations Cup della loro storia, la terza consecutiva dopo i successi nel 2005 e nel 2009. Il prossimo obiettivo è il Mondiale, tra un anno e sempre in Brasile. Ma – dato statistico – chi vince la Confederations Cup finora non ha mai sollevato la Coppa del Mondo l’anno successivo. I brasiliani farebbero bene a fare gli scongiuri.

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