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Coppa del Re, Il Real Madrid asfalta il Barcellona al Camp Nou, 3-1; Doppietta di CR7

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Doppietta di Cristiano Ronaldo e gol di Varane. Al Camp Nou finisce 3-1 con i catalani allo sbando. Sconfitta pesante, la quinta in stagione e che potrebbe lasciare un segno profondo. Per Mourinho si tratta della sesta finale di una coppa nazionale. Per il Real si tratta dell’89esima vittoria in un Clasico (87 per i catalani). I merengues affronteranno la vincente tra Atlético Madrid e Siviglia.

real madridBarça allo sbando, Real in finale. Finisce nel silenzio surreale del Camp Nou la prima delle due sfide che in una settimana decideranno l’intera stagione per Mourinho e Roura-Vilanova. Un 3-1 che spaventa, impressiona e che lascerà un segno profondo e indelebile nel Barcellona. I catalani sono ormai allo sbando, bruttissima copia della corazzata invincibile che dominava per tutti e novanta i minuti, trovando in Xavi e Iniesta fari sulla trequarti e Messi uomo-gol da record. Questo Barça sembra un lontano ricordo. È finito un ciclo? È ancora presto per dirlo ma l’aria che si respira è pesantissima, i volti scuri, tesi e il tunnel non presenta luci e vie d’uscita. Troppo brutto per essere vero e ad esasperare un ambiente già al limite ci pensano le scelte, forse giuste, sicuramente pesanti, di continuare a trattare David Villa come un giocatore di seconda fascia (il Guaje è il secondo marcatore dopo Messi) e spedire Sanchez addirittura in tribuna. Quale il messaggio? Come si può inserire il cileno a San Siro, nei momenti chiave sacrificando elementi importanti per poi farlo sedere in tribuna nel Clasico? E poi c’è la difesa, sempre più fragile, con Puyol che sente tremendamente il peso di una forza fisica che viene meno, e incapace di recuperare i vuoti di Piqué. È tutto brutto, è tutto da rivedere in questo Barcellona. Il silenzio del Camp Nou è forse il segnale più chiaro e spietato, tremendo per questo Barça che non sa più vincere, segnare e soprattutto giocare.

E così, dopo il Milan a San Siro, a portare a casa il bottino pieno e passare sopra gli azulgrana ci pensa il Real Madrid di Mourinho. Non poteva esserci squadra peggiore per il Barcellona. Non poteva esserci settimana più difficile e pensate per Messi e compagni. Una doppia sfida che comincia con il 3-1 del Camp Nou. Cristiano Ronaldo che segna una doppietta e fa letteralmente sparire dalla scena l’irriconoscibile Leo Messi. Il portoghese ci mette dieci minuti per prendere le misure. Pallone sulla destra, CR7 entra in area e costringe Piqué al fallo in area. Calcio di rigore netto e gol del vantaggio merengues. Una rete storica per Cristiano Ronaldo che diventa il primo, unico giocatore a segnare in sei Clasicos consecutivi. Il Barcellona chiude il primo tempo con due conclusioni dalla distanza all’attivo. Entrambe di Iniesta. Messi si muove, ci prova per vie centrali, si sposta come sempre a destra per poi affondare sulla sinistra. Tutto inutile. Il Real controlla e chiude il conto, sempre con il pericolo numero uno: Cristiano Ronaldo.

Il portoghese raddoppia infatti al 57esimo, al termine di una azione splendida di Di Maria (preferito a Kakà) che brucia Puyol, conclude su Pinto con CR7 che infila sulla respinta del portiere avversario. E i guai per i catalani non finiscono. Mister Roura inserisce David Villa, quindi Tello ma la storia non cambia. Pinto salva ancora su Cristiano Ronaldo e Varane segna il terzo. Sugli sviluppi di un corner il francese stacca indisturbato battendo Pinto, con Piqué completamente perso in area e Puyol lontano dalla mischia. Nel finale Jordi Alba segna il gol della bandiera ma la festa è tutta del Real Madrid.

L’undici (dieci, Pinto al posto di Valdés) di San Siro stecca ancora. Il Barcellona non riesce proprio a risollevarsi e questa volta lo scivolone può essere decisivo. In settimana fonti vicine alla squadra catalana hanno parlato di un viaggio del presidente Rosell a New York, per fare il punto della situazione con Tito Vilanova. Nei prossimi giorni potrebbero arrivare importantissime novità. In molti infatti cominciano a pensare all’arrivo di un allenatore di primo livello per risollevare una squadra ormai persa. Si parla di una scelta “in casa” con Luis Enrique in pole, o di un arrivo esterno e di peso. Tutto dipende dalle condizioni di Tito Vilanova, dalle prossime riunioni societarie. Sabato intanto un altro Clasico, stavolta al Bernabéu. Potrebbe essere il colpo del definitivo ko. O la sorprendente rinascita di una squadra che comincia a dare chiari segnali di cedimento.

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