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Il Chelsea al 93′ beffa il Benfica e vince la finale di Europa League

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I Blues passano per 2-1 all’ultimo secondo contro il Benfica, che aveva pareggiato momentaneamente con Cardozo dopo la rete iniziale di Torres: la maledizione di Bela Guttmann impone la settima sconfitta consecutiva in una finale europea ai lusitani.

e.l.Maledetta finale, Benfica. I portoghesi non ce la fanno neanche questa volta, neanche in quell’Amsterdam dove nel 1962 avevano vinto l’ultimo trofeo continentale. A vincere la finale di Europa League è il Chelsea, che si impone 2-1 con un gol al 93’ di Branislav Ivanovic. Ma a trionfare è soprattutto la maledizione di Bela Guttmann, l’allenatore del celebre anatema: “Senza di me non vincerete mai una finale europea”. A cinquant’anni di distanza, continua ad essere di parola imponendo la settima sconfitta consecutiva in finale. Una maledizione, appunto.

LIMA IN PANCA, TERRY IN TRIBUNA – Jorge Jesus deve fare a meno dello squalificato Maxi Pereira, rimpiazzato da André Almeida nel ruolo di terzino destro, con Melgarejo esterno mancino. La novità, nel tradizionale 4-1-3-2 portoghese è invece Rodrigo al centro dell’attacco con Cardozo, lasciando in panchina Lima. Rafa Benitez non sorprende e conferma la formazione titolare delle ultime settimane, fatta eccezione per l’infortunato Hazard, al posto del quale gioca Oscar. Nel 4-2-3-1 dei Blues, Azpilicueta è il terzino destro, mentre David Luiz fa da spalla a Lampard in mezzo al campo e Torres parte titolare al centro dell’attacco. Soltanto tribuna per Terry, che non trova nemmeno spazio in panchina a causa dei problemi alla caviglia.

BENFICA IMPRECISO, CHELSEA IN SOGGEZIONE – Il Benfica parte a mille, quasi volesse scrollarsi di dosso la tremenda delusione rimediata pochi giorni fa nello scontro diretto con il Porto. I lusitani martellano un Chelsea lento e scarsamente reattivo con una serie di iniziative sulle fasce, lì dove i terzini Almeida e Melgarejo si sovrappongono in modo sistematico a Salvio e Rodrigo. All’11’ Cardozo e Salvio ci provano senza fortuna, mentre un minuto dopo Rodrigo scivola al momento della conclusione. Il Chelsea reagisce soltanto intorno alla mezz’ora, quando con due conclusioni da fuori (Oscar al 27’ e Lampard al 38’) spaventa Artur. Ma è soltanto un’illusione, perché il Benfica torna a premere sull’acceleratore e chiude il primo tempo in avanti. Da dominatore privo della frecciata vincente. O, più semplicemente, di una mole di tiri direttamente proporzionale al gioco prodotto.

RIPRESA INCREDIBILE: DECIDE IVANOVIC – Il Benfica torna ad attaccare in avvio di ripresa, ma al 60’ viene trafitto in modo incredibile. Rinvio di Cech dalle retrovie, Mata la sfiora e apre una voragine al centro della difesa lusitana, lì dove si catapulta Torres, sino ad allora un fantasma. Lo spagnolo si lancia in porta, Luisao entra in modo scellerato e gli apre il campo. E il “Nino”, in un’azione simile a quella del gol decisivo nella finale di Euro 2008, batte Artur per l’1-0. Jorge Jesus risponde inserendo Lima per Rodrigo e John per Melgarejo, passando a un 4-2-3-1 iperoffensivo con Gaitan terzino sinistro. Il massimo sforzo dei lusitani viene premiato al 68’, quando Azpilicueta tocca di mano in area un pallone vagante e porta Cardozo dal dischetto. Il centravanti non sbaglia la trasformazione e rimette la gara in pari. Il match si fa equilibrato, finalmente. Ma l’odore dei supplementari è nell’aria. Se non fosse per la maledizione di Bela Guttmann, che si precipita sinistramente sulle “Aquile” al 76’, quando Garay si infortuna alla caviglia inciampando in Torres. Jesus finisce i cambi con Jardel al posto del suo miglior centrale, mentre Cech leva dall’incrocio dei pali un tiro di Cardozo dal limite (82’). Proprio la traversa sputa via una conclusione micidiale di Lampard da fuori (88’). E, quando tutti aspettano soltanto i supplementari, ecco che Ivanovic di testa sfrutta una dormita colossale della difesa lusitana e insacca di testa il gol del definitivo 2-1, segnato all’ultimo minuto di recupero. La maledizione di Guttmann ha colpito ancora, come testimonia il salvataggio di Cahill all’ultimo secondo su Cardozo, che al 94’ non riesce a insaccare una comoda occasione per il 2-2. Vince il Chelsea, il Benfica getta al vento un’altra finale maledetta.

TRA SFORTUNA E BUONA SORTE – La maledizione di Guttmann si abbatte ancora una volta sul Benfica, condannato al 93’ come pochi giorni fa nella sfida decisiva per il campionato contro il Porto. Dopo una partita condotta dall’inizio alla fine, gettata al vento per un errore difensivo in extremis. La Dea Bendata sorride ancora al Chelsea, l’unica squadra della storia in grado di laurearsi doppiamente campione d’Europa (con buona dose di fortuna). Rimarrà così sino a sabato prossimo, quando una tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco scalzerà i Blues dal trono di Champions. Di certo, però, Benitez porta a casa un altro trofeo a tre anni di distanza dal Mondiale per Club vinto con l’Inter. Anche questa volta, poi, sarà costretto ai saluti. Ma, quanto meno, avrà lasciato un buon ricordo di sé e una finale di Supercoppa Europea in dote che molto probabilmente spetterà a José Mourinho giocarsi, chissà se contro il rivale Pep Guardiola.

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