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Il Derby della Lanterna, tifosi di Genoa e Samp uniti nella protesta: “Il Ferraris lo lasceremo vuoto”

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Come il derby della Mole di Torino, anche quello della Lanterna a Genova si disputerà alle 12.30. La decisione di far giocare la stracittadina domenica 2 febbraio prima dell’ora di pranzo non va giù ai tifosi delle due squadre che hanno fatto fronte comune minacciando di disertare lo stadio.  In due distinti comunicati, ma con tesi identiche, i sostenitori più accesi delle due squadre invitano a  a lasciare il Ferraris vuoto e a concentrarsi sotto le gradinate.
“Non tralasceremo alcuna forma di protesta, tutti voi che avete deciso l’orario del derby meritate una risposta… – si legge nel comunicato dei genoani – La risposta ci sarà e non vi piacerà. Prenderemo di mira chi è responsabile di questo schifo: le televisioni a pagamento, i giornalisti che sul calcio mangiano e sui tifosi sputano e la Lega calcio”.

L’obiettivo dei tifosi è “uno stadio spoglio: niente tifo, nessuna sciarpa, nessuna bandiera, nessuna coreografia”. 

Anche il Sindacato di Polizia Silp Cgil si iscrive all’elenco (piuttosto lungo ormai) di enti contrari all’orario di programmazione del derby della Lanterna. Il segretario Roberto Traverso infatti, come si legge su Ilsecoloxix.it, si oppone fermamente alla decisione di disputare il match alle 12.30:

«La scelta di fare disputare il “derby della Lanterna” alle 12.30, dimostra ancora una volta che gli interessi privatistici prevalgono su quelli sociali che invece dovrebbero essere garantiti dalle istituzioni. Basterebbe far prevalere il buon senso e invece, pur di fronte ad una situazione che, se confermata, aumenterà l’impegno delle forze dell’ordine per il servizio di ordine pubblico intorno lo stadio Ferraris di Genova, il Ministero dell’Interno preferisce piegarsi alle logiche dei diritti televisivi che foraggiano le tasche dei soliti noti. Si preferisce buttare dalla finestra il denaro pubblico per impegnare le forze dell’ordine per garantire sicurezza intorno ad uno stadio pericoloso ed inadeguato (anche se la prefettura si affanna a dimostrarne l’agibilità con calcoli matematici rigorosamente statistici)».

Lo dico non da genoano ma da amministratore, occorre un bagno d’umiltà da parte di tutte le istituzioni e da parte di chi cura i diritti televisivi che spesso prevarica nello scopo del Dio denaro ogni logica di buon senso. E’ la città tutta a chiedere lo spostamento dell’ orario della partita: errare e’ umano ma perseverare su questo argomento e’ pretestuoso e sbagliato, Genova non e’ una cittadina da 4 abitanti, i tifosi di Genoa e Samp meritano rispetto.
Davide Rossi  Capogruppo Lega Nord municipio centro ovest Presidente Genoa club padania 1893.

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