Calcio Italiano La Juve scivola ancora Il Cagliari passa a Torino

La Juve scivola ancora Il Cagliari passa a Torino

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I sardi vincono 3-2 all’Olimpico, in rimonta. Reti di Biondini, Sissoko e Nedved nel primo tempo, poi nella ripresa i centri in contropiede di Jeda e Matri firmano l’impresa. Per la squadra di Ranieri è la seconda sconfitta di fila, dopo quella di Udine

 

Juve-CagliariDopo 41 anni il Cagliari vince a Torino contro la Juventus. Lo fa con merito, imponendosi 3-2 al termine di una partita divertente (guarda la sintesi). Un risultato pesante come un macigno in prospettiva scudetto (vota il sondaggio). Perchè la Juve perde due volte di fila (come aveva già fatto in questo campionato con Palermo e Napoli). Concede infatti un inopportuno e inatteso bis dopo il k.o. di Udine. Lo fa facendosi rimontare. I gol di Sissoko e Nedved avevano rimesso le cose a posto dopo il centro di Biondini. Poi, nella ripresa, altro ribaltone. Firmato Jeda e Matri. Il Cagliari si gode una classifica che parla di 3 punti di distanza dalla Champions, la Juve saluta un gennaio nero. Mercoledì la aspetta il Napoli nei quarti di coppa Italia.

PARTENZA CAGLIARI – Il Cagliari è in salute. Lo dicono le tre vittorie di fila in campionato. Lo confermano i primi minuti dell’Olimpico. La squadra di Allegri, che si presenta a Torino spavalda, con un centravanti, Acquafresca, e due trequartisti, Jeda e Cossu, non si limita a contenere, ma riparte giocando palla a terra. E si vede premiata dal gol di testa di Biondini, che sovrasta Marchionni e devia in rete un cross dalla destra di Fini. I sardi sentono aria di colpaccio. Jeda se ne va sulla destra, ma Cossu scivola al momento del tiro, sul suggerimento del brasiliano, e mette fuori.
REAZIONE JUVE – La Vecchia Signora non sta a guardare. Stavolta non è imbambolata come a Udine. Certo, soffre, sbuffa, con appeal rivedibile, e si mette a sgomitare, in trincea. Ma di occasioni ne crea parecchie: dopo quelle iniziali capitate a Legrottaglie e Sissoko, arriva il pareggio di testa dello stesso Sissoko su angolo da sinistra di Del Piero. La Juve ritrova convinzione e fiducia. Ranieri accentra Marchionni, vertice alto di un rombo di centrocampo, e Amauri, fresco di convocazione del Brasile, cresce, facendosi applaudire per qualche accelerazione. Entra Marchisio al posto di Zanetti, fermato dall’ennesimo infortunio (la prima diagnosi è stiramento al flessore della coscia sinistra). Il forcing bianconero è costante. E arriva il 2-1. Lo segna Nedved, già in gol in casa contro il Cagliari nella scorsa stagione. Nedved, che sembrava destinato alla vigilia ad un turno di riposo. E invece il biondo di Cheb c’è, e segna il gol del vantaggio con un destro potente, Marchetti non ci arriva. Poi il ceco prova ad esagerare: il suo esterno sinistro finisce appena largo. All’intervallo è 2-1 Juve.
RIMONTA CAGLIARI – La Juve cala alla distanza. E il Cagliari dimostra subito, in avvio di ripresa, di crederci ancora. Eccome. E infatti ariva il pareggio di Jeda in contropiede, sulla rifinitura di Cossu. La Juve si lascia sorprendere con la linea di difesa molto alta. I bianconeri si sbilanciano. Ranieri inserisce Iaquinta per Marchionni. Del Piero diventa vertice alto del rombo di centrocampo. Con Sissoko vertice basso e Nedved e Marchisio ai lati. Ma non funziona. Perchè alla Juve manca il gioco sulle fasce, e Sissoko ha vigore, ma non le geometrie che occorrono in quella posizione. Un sinistro del nuovo entrato Lazzari, deviato, finisce appena a lato. Esce anche Chiellini: riaffiora l’acciacco muscolare che lo ha tenuto fuori un mese. La Juve sfiora il 3-2 con la solita punizione di Del Piero: fuori di poco. E in contropiede il Cagliari completa il suo capolavoro. Il gol della vittoria lo firma Matri, su suggerimento di Jeda. Il Cagliari vede avvicinarsi in stazione il treno salvezza, la Juve allontanarsi quello scudetto.

Fonte: Gazzetta dello Sport di Riccardo Pratesi
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