Calcio Italiano Le pagelle della 33^ Giornata di Serie A

Le pagelle della 33^ Giornata di Serie A

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I viola di Prandelli e Gilardino, senza Mutu e Felipe Melo, stravincono lo spareggio Champions con la Roma e tornano al 4° posto. I rossoneri inanellano la quarta vittoria consecutiva e si lanciano all’inseguimento di uno scudetto impossibile fino a ieri: rosicchiati all’Inter 7 punti in 3 gare, a 5 turni dalla fine

 

Maglia rosa, anzi viola, della giornata, perché senza Mutu e Felipe Melo stravince lo spareggio Champions con la Roma e grazie alla sconfitta del Genoa torna al quarto posto. Merito delle scelte di Prandelli e del sempre più grande Gilardino, arrivato a 18 gol senza rigori, come nessun altro in campionato, nemmeno Di Vaio e Ibrahimovic che lo precedono.

MILAN 8Quarta vittoria consecutiva che lo lancia all’inseguimento di uno scudetto impossibile fino a ieri mattina, perché rosicchia 7 punti all’Inter in 3 partite, a 5 dalla fine. Trascinato dal miglior Kakà della stagione, conferma di avere l’attacco che segna più di tutti anche senza Pato, potendo contare su uno strepitoso Inzaghi, al decimo gol in 7 partite, 12 in totale e senza rigori.

NAPOLI 7Primo brindisi per Donadoni che ripete l’1-0 di un anno fa di Reja contro l’Inter, ancora con un gol di Zalayeta. Il peggio sembra passato, perché la vittoria mancava dall’11 gennaio (contro il Catania) e la squadra cresce alla distanza mostrando confortanti segnali di ripresa.

ATALANTA 7 Fa il colpaccio sul campo della Lazio con un gol dell’ex Talamonti, tornando a vincere meritatamente dopo quattro partite in altalena tra pareggi e sconfitte. Una bella soddisfazione per Del Neri,
che conferma la serietà del tecnico e della squadra, anche se è già ufficiale il suo divorzio a fine stagione.

BOLOGNA 7Torna al successo, il primo con il suo terzo allenatore, Papadopulo, ed è un successo doppiamente importante perché batte il Genoa mentre davanti e dietro vincono sia il Torino sia il Lecce. Di Vaio torna capocannoniere e anche questo è un buon segno.

TORINO 7– Una traversa e poi un gran gol di tacco. Bianchi si conferma l’uomo-salvezza del Torino, che domina per un’ora ma non mette al sicuro la vittoria, un po’ per sfortuna e un po’ per imprecisione. E così è costretto a tremare fino alla fine contro il Siena: la sintesi del suo campionato di sofferenza.

LECCE 6,5Finalmente una vittoria, la prima con De Canio, dopo l’ultima
con Beretta all’inizio di febbraio a Siena. Grande avvio e brividi finali, ma se Tiribocchi continua a segnare con questa regolarità è giusto sperare fino a quando l’aritmetica lo consentirà.

REGGINA 6,5 Solita storia: la squadra di Orlandi gioca bene ma raccoglie più complimenti che punti e il tempo stringe. Il 2-2 contro la Juventus, due volte costretta a rimontare, rischia di essere inutile perché davanti vincono tutte e adesso scivola da meno 4 a meno 6 rispetto al Torino quart’ultimo.

CAGLIARI 6,5– Ha la forza di risollevarsi sullo 0-2 in casa della Sampdoria andando addirittura sul 3-2 con Conti. E il 3-3 finale non scalfisce il giudizio sul solito bel Cagliari, guarda caso trafitto tre volte in assenza del suo portiere rivelazione, Marchetti.

UDINESE 6,5– La rabbia del Chievo, battuto a tempo scaduto dal secondo gol di D’Agostino, fa pensare male. In ogni caso, complimenti all’Udinese che vince la terza partita consecutiva anche se non ha più obiettivi concreti da raggiungere.

SAMPDORIA 6 – L’euforia per aver raggiunto la finale di coppa Italia, dopo aver eliminato l’Inter, e il facile 2-0 ottenuto con una doppietta del diciannovenne Marilungo, ai primi gol nella prima da titolare, giocano un brutto scherzo alla squadra di Mazzarri. Ma ancora una volta bastano i numeri di Cassano, che prima diverte il pubblico e poi con il suo gol evita una beffarda sconfitta.

CHIEVO 5,5– Si infuria per la sconfitta a tempo scaduto contro l’Udinese
e il presidente Campedelli se la prende con gli arbitri. Ma se il Chievo perde la colpa è anche, o meglio soprattutto, dei troppi errori in difesa e dei troppi gol sbagliati.

JUVENTUS 5,5 – Un 2-2 a Reggio Calabria (dove l’Inter aveva vinto 3-2 soltanto al 91′) non è un bel risultato, specie perché la squadra di Ranieri va due volte in svantaggio. Ma coi tempi che corrono, la declinante Juventus si accontenta di non perdere, sperando nel recupero di Amauri per riprendere la corsa al secondo posto.

CATANIA 5Si sveglia troppo tardi dopo un brutto primo tempo, quando entra il promettente ventenne Sciacca che prima colpisce un palo e poi viene espulso. Troppo poco per pretendere di rimontare 2 gol contro un
Lecce più affamato di punti.

GENOA 5Crea un sacco di occasioni ma non le concretizza. Sfortunato quando Palladino colpisce il palo, ma colpevole quando Bocchetti regala
il rigore dell’1-0 trasformato da Di Vaio. E con quella di Bologna sono 2 le sconfitte consecutive, che dopo i meritati elogi per lo spettacolare 3-2 pasquale sulla Juventus fanno scivolare il Genoa al quinto posto. Ma ciò che preoccupa di più è la coraggiosa analisi di Gasperini, per il quale la sua squadra è stata troppo leziosa.

INTER 5 Anche l’anno scorso aveva incominciato a scivolare a Napoli, sempre affondata dall’ex juventino Zalayeta. Ma quello che colpisce di più stavolta è la mancanza di reazione dopo il gol. E allora scatta l’allarme. L’Inter arranca perché nelle ultime tre partite ha collezionato soltanto 2 punti, facendosi rimontare da Palermo e Juventus e l’ultima vittoria (su autorete a Udine) fu ritenuta fortunata persino da Mourinho.

LAZIO 4,5– Dopo tre vittorie consecutive, due in campionato più quella in coppa Italia sul campo della Juventus, stacca di nuovo la spina della tensione, come troppe volte le è già successo quest’anno. E così si conferma una squadra discontinua: a volte travolgente, altre assente.

SIENA 4,5Brutto non avere stimoli, anche se la meritatissima salvezza della bella squadra di Giampaolo non è ancora al sicuro. E così il Siena si sveglia tardi sul campo del Torino, quando sente puzza di bruciato perché dietro vincono tutti tranne la semiretrocessa Reggina.

PALERMO 4Travolto dal Milan, prima ancora di rimanere in inferiorità numerica per l’espulsione di Bovo, vittima della grande giornata di Kakà. Ballardini non riesce a correggere mai la squadra, troppo molle all’inizio e troppo squilibrata dopo.

ROMA 3 Eliminata dalla corsa Champions, a Firenze perde prima la partita e poi la testa perché con quella di Pizarro sono 14 le espulsioni (comprese le 2 di Spalletti). Soltanto le ultime 3 in classifica hanno incassato più gol e con una difesa così diventa problematico salvare almeno il sesto posto, che garantirebbe la partecipazione alla prima “Europa League”, la nuova coppa di consolazione che da settembre prenderà il posto della coppa Uefa.


Fonte: Gazzetta dello Sport di Alberto Cerruti

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