Calcio Italiano L’Udinese tiene a bada un brutto Napoli: è 2-2

L’Udinese tiene a bada un brutto Napoli: è 2-2

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La squadra di Reja parte male, poi si ritrova in mano un doppio vantaggio (grazie anche a episodi contestati dai friulani) con Lavezzi e Hamsik, ma non riesce a gestirlo. Gli uomini di Marino arrivano al pari con un rigore di Di Natale e un capolavoro di Quagliarella

 

napoli_udineseDoveva essere per tutte e due la gara del riscatto, ma si è visto solo qualche passo in avanti, e soltanto su un fronte, quello dell’Udinese. Il Napoli si è trovato in mano un doppio vantaggio ma non è stato in grado di gestirlo tatticamente, facendosi controllare dai friulani che alla fine hanno anche sprecato il colpaccio.

PARTENZA LENTA – L’avvio è poco spettacolare. Le due squadre si osservano, probabilmente si temono, c’è poco movimento e le rare conclusioni avvengono dalla distanza. Merita una segnalazione quella di Di Natale, che da 25 metri calcia una punizione a giro che va a sfiorare il palo. Ma basta che il Napoli attivi le sue bocche di fuoco e la partita si accende. Prima, a metà tempo, c’è Denis che va via per poi toccare in area per Lavezzi: il tiro al volo è pronto, ma è soprattutto la deviazione di Lukovic a spiazzare Handanovic. I friulani protestano per un iniziale presunto fallo di Denis, c’è tensione e poca attenzione. Lo dimostra pochi minuti dopo il raddoppio di Hamsik, che salta indisturbato su una punizione di Gargano e schiaccia in rete. L’Udinese ha però il merito di non perdersi d’animo, anche perché l’avversario non è il Napoli di qualche tempo fa. Lo aiuta un’ingenuità di Cannavaro che regala a Di Natale il gol dal dischetto. A quel punto la squadra di Reja prova a riprendersi la partita ma non trova spazi: è invece Quagliarella a trovare la prodezza, con una girata al volo dalla lunetta, imparabile perché fulminea e angolatissima e che lascia di stucco Navarro.
LA RIPRESA – E’ un Napoli che manovra in modo più fluido quello che rientra in campo: Lavezzi, Hamsik, Maggio e Denis dialogano con più lucidità e velocità, ma durerà poco. L’Udinese fa buona guardia: anzi, col passare dei minuti prende il controllo del centrocampo e inizia ad affacciarsi nell’area avversaria, dove la difesa napoletana spesso pasticcia creando qualche apprensione. I due tecnici capiscono che è ora di dare un’accelerata con uomini freschi in attacco. Entrano Sanchez per l’Udinese e Zalayeta sul fronte opposto. Gli unici pericoli creati dal Napoli vengono però dagli spunti individuali di Lavezzi, mentre per l’Udinese ci provano in parecchi ma tendenzialmente dalla distanza. La partita così si trascina senza particolari emozioni: il tridente del Napoli non trova appoggio alle sue spalle, la manovra dell’Udinese è più corale ma stenta ad arrivare in area. Alla fine lo stesso Lavezzi crolla tecnicamente, con un tiraccio inguardabile da ottima posizione: e per fortuna del suo Napoli Pasquale, nel recupero, fa lo stesso dopo essersi liberato bene di Cannavaro. Ciò non toglie la sensazioneche Reja debba ancora lavorare parecchio, mentre Marino può guardare con più fiducia ai prossimi turni di campionato.

Fonte: Gazzetta dello Sport di Pier Luigi Todisco
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