Calcio Italiano Napoli-Genoa finisce senza reti

Napoli-Genoa finisce senza reti

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Nessun gol nel secondo anticipo della 22ª giornata. Gli azzurri recriminano per una traversa di Cannavaro al 43′ e per un’occasione sprecata da Denis a inizio ripresa. Prima della partita il presidente partenopeo De Laurentiis annuncia: «Lavezzi ha firmato il rinnovo giovedì scorso nei miei uffici. Ora è in Argentina, ma tornerà per la sfida con l’Inter»

 

DenisIl Napoli rallenta la sua marcia verso le vette estreme della classifica, mentre il Genoa raccoglie un utilissimo punto per continuare a sognare l’Europa. Se fosse stato un incontro di pugilato, i padroni di casa l’avrebbero vinto nettamente ai punti, ma nel calcio, si sa, conta solo buttarla dentro e il Napoli non ci riesce, malgrado il grande affannarsi e il buon numero di nette occasioni da gol create. Il Genoa non tira mai pericolosamente verso la porta di De Sanctis e se nel primo tempo la squadra di Gasperini riesce a tenere una buona costanza di gioco in mezzo al campo, nella ripresa si vede esclusivamente il Napoli e la partita si svolge in una sola metà campo.

PRIMO TEMPO – Nella prima parte della gara il Genoa è meglio registrato, mentre il Napoli si affida quasi del tutto alle sue caratteristiche folate offensive. I padroni di casa, nel corso della prima parte della gara sfiorano il gol in tre occasioni, due delle quali colpendo i legni della porta di Amelia. E se nel primo caso, su un traversone rasoterra di Maggio da destra, è Dainelli, con un intervento scomposto, a colpire il pallone mandandolo a sbattere sulla base del palo, nella seconda circostanza il Napoli arriva solo per suo merito a un passo dal gol. L’azione è firmata da Paolo Cannavaro che interrompe uno spunto offensivo di Suazo, percorre con la palla al piede tutta la fascia centrale del campo e, arrivato al limite dell’area di rigore, scaglia un gran tiro che si infrange sulla traversa. La posizione di Mesto, che gioca da attaccante aggiunto, costringe per buona parte del primo tempo Aronica a sacrificarsi prevalentemente in fase difensiva. Non a caso le migliori occasioni il Napoli riesce a procurarsele quando l’esterno sinistro può spingere sulla fascia e scambiare con Hamsik e Quagliarella che si alternano dal suo lato. Nel Genoa Suazo trova in Paolo Cannavaro, che è in una forma fisica strepitosa, un baluardo insormontabile mentre Palacio è eccessivamente emarginato dal gioco sulla fascia sinistra del campo.

LA RIPRESA – Nel secondo tempo il Napoli comincia a macinare gioco con maggiore insistenza ed a mettere in difficoltà a più riprese gli avversari. Denis e Hsamsik sfiorano il gol in apertura ed allora Gasperini cambia l’improduttiva coppia d’attacco Suazo-Palacio con Sculli e il debuttante Acquafresca, giunto a Napoli direttamente da Bergamo dopo la sua cessione al Genoa. La musica, però non cambia per i rossoblù, bersagliati dai laser del pubblico, al punto che gli speaker sono costretti a ricordare al pubblico che c’è il rischio d’interruzione della partita. Più passa il tempo, più si gioca in una sola metà campo. Il Napoli le tenta tutte sia cercando di perforare la difesa del Genoa nella zona centrale dell’area di rigore, sia servendosi della fascia sinistra dove un intraprendente Dossena ha intanto sostituito Grava per dare maggiore spinta e sostegno all’azione. La prova dei difensori centrali di Gasperini è maiuscola e pochissime sono le disattenzioni e le sbavature. Nel finale i padroni di casa sfiorano ancora il gol con una girata di testa di Quagliarella che lambisce un montante. Negli ultimi minuti gli ospiti sono costretti ad una melina reiterata per arginare la furia con la quale gli azzurri continuano a riversarsi nella loro area di rigore. Il Napoli recrimina anche per la mancata concessione di un calcio di rigore per fallo di mano di Dainelli. Ma per la verità l’azione non risulta molto chiara. Semmai i padroni di casa possono lamentarsi anche per un eccesso di ammonizioni dispensate dal rientrante arbitro Morganti, apparso eccessivamente protagonista e non lucido in diverse occasioni. Non a caso a fine gara il presidente De Laurentiis a fine gara non parla «perché – si limita a dire – stavolta deve farlo la moviola».


Fonte: Corriere dello Sport

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