Parte la Nuova Lega Pro: Gabriele Gravina eletto presidente. Dopo 18 anni di dominio incontrastato di Mario Macalli, il nuovo presidente della Lega Pro, è stato eletto Gabriele Gravina, consigliere federale e profondo conoscitore dell’ex serie C.
Parte la Nuova Lega Pro: Gabriele Gravina eletto presidente. Si è svolta a Firenze la votazione per eleggere il nuovo presidente della Lega Pro. Nel secondo scrutinio Gravina ha preso 31 voti, contro i 13 di Pagnozzi e i 7 di Marcheschi. Cosa succederà adesso? Gravina passerà all’opposizione con calciatori e allenatori. Tavecchio si ricandiderà alla presidenza della Figc per il suo secondo mandato dovrà fare i conti anche con Gravina che è stato un forte oppositore di Macalli e nemico di vecchia data di Claudio Lotito. Queste sono state le prime parole del nuovo presidente: “Questo è un momento importante, c’è molta stanchezza e tanta soddisfazione. Si tratta di un risultato chiaro e impegnativo perché responsabile”. “Ora bisogna lavorare per mettere insieme tutte le energie dei nostri 54 presidenti. Oggi era in atto un confronto tra chi veniva catapultato dall’esterno e chi invece aveva consapevolezza dei problemi ma anche delle soluzioni per risolverli. Al termine della proclamazione del verdetto ho detto ai presidenti di essere uno di loro, poi ho avuto il piacere di abbracciarli uno per uno. Adesso mi auguro di incontrare il commissario straordinario prima del prossimo 31 dicembre, mentre il passaggio delle consegne dovrebbe esserci tra il 3 e il 4 gennaio”.
Parte la Nuova Lega Pro: Gabriele Gravina eletto presidente. Ora indagano tre procure, fra cui quella Figc, ma la Lega ha trovato stabilità con un nuovo presidente. Fra un anno si rivota, è vero, ma Gabriele Gravina è saldamente al comando e ora cercherà di convincere anche chi non gli ha dato il suo voto. Il suo programma è di quasi 140 pagine di un uomo che il mondo della Lega pro lo conosce meglio di qualsiasi altro.
Dalle indiscrezioni provenienti dall’interno della sala Gabriele Gravina avrebbe avuto 25 voti a suo favore, su una maggioranza assoluta richiesta di 28. Pagnozzi ne avrebbe presi 15 e Marcheschi 13. Per Pagnozzi, l’uomo preferito di Tavecchio, presidente della Figc ed appoggiato dall’ex presidente Mario Macalli e da Claudio Lotito è una sconfitta inaspettata.
