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Poker del Manchester United in Premier League: Doppiette di van Persie e Welbeck

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Swansea vs Manchester UnitedL’esordio di Sir Alex Ferguson con il Manchester United fu una sconfitta per 2-0 contro l’Oxford. David Moyes, scozzese come lui, parte con uno strepitoso 4-1 sul complicato campo dello Swansea.

Il buon giorno non sempre si vede dal mattino – la leggenda di Sir Alex ne è una chiara dimostrazione – ma la vittoria dei ragazzi di Moyes e l’esordio del nuovo corso dell’ex tecnico dell’Everton ha un che di speciale.

Sì perché la sensazione che si nasconde dietro al 4-1 che ha permesso ai Red Devils di imporsi con cinismo, intelligenza e tranquillità sul campo dello Swansea di Laudrup si può riassumere dietro una singola definizione: successione. Sembra infatti che nel passaggio di consegne tra Ferguson e Moyes non solo lo United non abbia subito traumi, ma che del cambio del capitano al timone la ciurma nemmeno se ne sia accorta.

MA E’ MOYES O FERGUSON? – In Galles lo United ha giocato una partita estremamente fergusoniana, dimostrando di aver mantenuto intatti meccanismi e mentalità. Se in avvio di match lo Swansea si era infatti dimostrato team piuttosto rognoso e voglioso di giocarsela (anche con le cattive), il pragmatismo del Manchester United è ancora una volta venuto fuori all’improvviso: minuto 33 e minuto 35, un uno-due devastante che ha di fatto aperto e chiuso la gara in 120 secondi. Più Sir Alex di così si muore.

IL FILO CONDUTTORE – E ad aiutare questo passaggio di consegne c’è stata come al solito la sapiente mano – pardon, piede – dell’eterno Ryan Giggs, meraviglioso nell’imbeccare il movimento di van Persie per il gol dell’1-0.

ROBIN VAN PERSIE, ARTISTA – Un gol che per bellezza, eleganza e qualità di fattura merita un capitoletto a parte: stop volante di petto, pallone che rimbalza alto, peso lasciato cadere all’indietro, movimento da ballerino e girata volante che fulmina Vorm. Più che una rete, una poesia.

DIABOLICI – Nemmeno il tempo di rivedere il replay e con tutto l’asse offensivo i Red Devils raddoppiano: cross di Evra dalla sinistra, tocco areo di van Persie, pallone teso di diagonale di Valencia e tapin vincente di Welbeck. Game, set and match Manchester United.

SICUREZZE – Sì perché non ci sarà cambio di Laudrup, gol all’esordio di Bony o diluvio sotto il cielo di Swansea che tenga, le certezze dello United restano asciutte, calde, inattaccabili. Con un secondo tempo di pura gestione – molto fergusoniano anche questo -, i Red Devils tengono a bada gli avversari e li puniscono poi nel finale, quando lo strepitoso van Persie sigla il suo 34esimo gol in 50 partite con la maglia dello United (meraviglioso sinistro da fuori) e l’ottimo Welbeck supera con un tocco sotto di classe l’uscita di Vorm, rendendo vana l’illusoria rete qualche minuto prima proprio dell’ex bomber del Vitesse.

APPLAUSI PER ROONEY – In tutto questo c’è anche spazio per la questione Rooney. Già, Wazza passa 60 minuti seduto in panchina, ma nel momento in cui è chiamato in campo è prima applaudito dai propri tifosi (i fischi erano di quelli dello Swansea) e poi serve l’assist dell’1-4 proprio a Welbeck. Non esattamente qualcosa di eventualmente ingestibile.

CONTINUITA’ – Insomma, David Moyes parte come meglio non avrebbe potuto. Il buon giorno, come detto, non sempre si vede dal mattino. Ma scendere col piede giusto dal letto di certo non può far male. Josè Mourinho è avvisato.

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