La risposta di Ancelotti sarebbe dovuta arrivare a Roman Abramovich domani, o al più tardi martedì, se oggi il Milan e il Chelsea si qualificheranno direttamente alla Champions League, saltando cioè i preliminari. Invece potrebbe essere proprio Mourinho, ex tecnico dei Blues e acerrimo nemico di Ancelotti, a rinviarne la decisione finale. Potrebbe farlo suo malgrado e cioè non battendo il Chievo. Ma non solo sui tempi c’è incertezza. Il Milan in questi giorni si è mosso e ha fatto sapere ad Ancelotti che, in caso di secondo posto, è pronto il prolungamento del contratto (ora in scadenza nel giugno 2010) fino al 2012, con ritocco d’ingaggio. Cerchiamo di capire cosa potrebbe accadere nel futuro del tecnico rossonero.
CONDIZIONI – Nel precontratto firmato da Ancelotti col club londinese vi sono due clausole importanti. Una, appena spiegata, è quella sui tempi della decisione, l’altra è sull’«ultima parola», che non spetta ad Ancelotti ma al Milan. Senza l’ok di Berlusconi e Galliani, Ancelotti non si muove da Milanello. I massimi dirigenti del club di via Turati hanno garantito a Carletto che non lo faranno prigioniero, ma rispetto al giorno in cui è iniziata la trattativa col Chelsea la situazione, in casa del Milan, è molto cambiata. All’epoca (eravamo a fine febbraio), era difficile pensare al secondo posto in classifica, difficile immaginare il sorpasso sulla Juve. Kakà era infortunato, Inzaghi non era ancora esploso per la centesima volta nella sua carriera e l’allenatore sembrava a corto di idee: si poteva facilmente ipotizzare, da tutt’e due le parti, sia quella del tecnico che quella dei dirigenti, che il ciclo ancelottiano fosse ormai esaurito. Insomma, poteva andare al Chelsea senza grandi rimpianti, se non quello di un amico che va a lavorare in casa di un concorrente ( per la Champions). Da lì era nata l’idea di Leonardo sulla panchina rossonera, poi tramontata perchè il brasiliano non si è sentito pronto.
EVOLUZIONI – Adesso non è più così. Stasera, se il Milan batte la Juve, conquista la Champions diretta con 3 giornate d’anticipo e spedisce i bianconeri a -7. Non solo: pensiamo un attimo a cosa potrebbe accadere sempre stasera se l’Inter perde o pareggia a Verona contro il Chievo e il Milan vince. E’ quella l’unica ragione per cui la decisione di Ancelotti potrebbe essere rinviata: se va a -4 o a -5 dalla capolista a tre giornate dalla fine, come fa a dire che se ne va? A questo non abbiamo pensato noi, ma il Milan, che sta facendo barcollare Carletto con un prolungamento di altri due anni, il tempo necessario per battere il record di Nereo Rocco e diventare l’allenatore con il maggior numero di panchine del Milan. E’ un primato a cui il tecnico tiene moltissimo.
CHIAREZZA – Ieri, durante la conferenza stampa a Milanello, quando gli hanno chiesto se dopo Milan-Juve ci sarà l’addio di Ancelotti e il licenziamento di Ranieri, la risposta è stata: «Conviene aspettare, vediamo dopo la partita». E quando, restando in argomento, gli hanno domandato se c’era qualcosa da chiarire con la società, la risposta è stata ancora più netta: «E’ già tutto chiaro».