Tornare al Dortmund è stato come tornare a casa? Mario Götze: sì, certamente. Conosco la città, la gente. Qualcosa è cambiato ma io conosco molto bene il campo d’allenamento avendo giocato qui nelle giovanili, e conosco lo stadio. Qui mi sento a casa e ho un rapporto speciale con questo club. Götze: l’intero pacchetto. Mi sono fatto l’intera trafila delle giovanili dall’Under 10 in poi. Conosco la struttura del club, la gente che lavora qui, lo staff tecnico e anche alcuni giocatori da prima. Tutte queste motivazioni mi hanno spinto a tornare, oltre all’allenatore e alle ambizioni del club. Quanto è cambiata la squadra da quando sei andato via nel 2013? Götze: è sempre difficile paragonare il passato col presente. Ogni situazione, ogni anno è diverso da prima. Siamo una squadra molto giovane ma forte. Abbiamo il potenziale e un grande staff tecnico oltre a un fantastico spirito di squadra. Lavoriamo in armonia ma abbiamo grandi ambizioni. Questa è la cosa più importante e io penso solo al futuro. Chiaramente sarà difficile raggiungere tutti gli obiettivi, ma il fatto che abbiamo tanta ambizione è tipico del Borussia Dortmund. Questo è ciò che ci distingue dagli altri. Com’è lavorare con Thomas Tuchel? Götze: il mister può anche essere nuovo per me ma è un eccellente allenatore. Posso imparare molto da lui. Sono solo felice di essere qui e penso di poter aiutare la squadra con la mia esperienza in campo e fuori dal campo. Questa è la mia settima stagione completa in Bundesliga. Che possibilità ha il Dortmund in UEFA Champions League? Götze: siamo in un girone difficile con Real Madrid, Sporting e Legia. Abbiamo già disputato tre partite su sei. Non sarà facile la prossima con lo Sporting. Sono avversari pericolosi come abbiamo visto a Lisbona, ma stavolta giochiamo in casa, e questo è un enorme vantaggio. Vogliamo i tre punti. Che significato avrebbe giocare la finale di UEFA Champions League col Dortmund, dopo aver saltato per infortunio quella persa nel 2013 contro il Bayern? Götze: c’ero quasi riuscito ma l’infortunio me l’ha impedito. Riuscirci sarebbe la realizzazione del mio più grande sogno. Lavoro ogni giorno per questo. Ho ricordi positivi del 2012/13 perché siamo arrivati in finale, ma è stato un vero peccato non essere riusciti a coronare quella stagione con la vittoria della finale. Certo, è passato tanto tempo e adesso sono concentrato sul futuro e su questa Champions League. Come descriveresti il passaggio dalle giovanili alla prima squadra del BVB? Götze: al tempo era fantastico rappresentare il Dortmund nel campionato primavera della Bundesliga e giocare per la Germania nell’Under. Personalmente è stato tutto perfetto. Ho imparato molto, sono maturato e poi andare in prima squadra a 17 anni è stato fantastico. Ho solo ricordi positivi della mia carriera nelle giovanili.L’ex golden boy del Dortmund, Mario Götze, è tornato al club dopo tre anni al Bayern e, come spiega a UEFA.com, non vede l’ora che la “giovane squadra” di Thomas Tuchel possa dimostrare tutto il suo potenziale.
Dortmund come una casa, il ritorno del figliol prodigo Götze
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