Calcio Italiano Roma in crisi: Rosella ordina ‘Tutti in ritiro!’

Roma in crisi: Rosella ordina ‘Tutti in ritiro!’

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Floro Flores letale: per Ranieri è la terza sconfitta di fila.

 

La Roma precipita, avanti l’Udinese.

SensiGli assalti finali stavolta capovolgono la Roma e le consegnano una nuova notte di passione. Il ko che più fa male alla truppa Ranieri arriva quando la resistenza giallorossa sembrava aver avuto la meglio sui tentativi, sterili, di un’Udinese con un uomo in più per oltre mezz’ora. A Udine va in scena la versione di una squadra che mette in mostra tutti i propri limiti, colpa di una situazione societaria che non può regalare certezze. La terza sconfitta consecutiva in campionato va letta ben al di là dell’assenza forzata di Totti (più Pizarro e Burdisso) perché non può certo essere solo l’ex Pupone a tenere in piedi per l’intera stagione un gruppo dove l’astinenza dal gol degli attaccanti è da brividi. Ieri sera Vucinic è andato ancora una volta a vuoto soprattutto quando, dopo il secondo gol di Floro Flores, si è divorato la rete a un metro da Handanovic. E dietro al montenegrino (0 i suoi gol), Baptista, Menez e Okaka compongono l’attacco dei fantasmi. I primi immediati effetti del nuovo rovescio sono il racconto di un lungo faccia a faccia negli spogliatoi appena finita la partita, con la squadra a rapporto da Ranieri, Conti e Montali (i giocatori già saliti sul pullman sono stati fatti scendere). La Sensi da Roma ordina il ritiro immediato. «Ci ha condizionato l’espulsione di Taddei. Questa è la Roma, ma mancavano 7 giocatori. Non siamo sereni», così Ranieri, che poi perde la pazienza in tv a Sky. «Ma avete visto la partita? Secondo me no…». A Udine era sbarcata una truppa scossa dall’ultima uscita proprio di Ranieri, che senza giri di parole aveva ammesso che «questa non può essere la mia squadra». Apriti cielo! Il tecnico romano e romanista è finito dritto nel tritacarne di una piazza rimasta senza fiato nell’ascoltare parole che ai tifosi suonano come un alibi e una sorta di resa anticipata. Non c’è Totti, all’appello mancano Pizarro e Burdisso, ovvero l’asse che quando le cose girano per il verso contrario ha spesso il merito di raddrizzare la baracca. Polmoni, cuore e coraggio. La Roma affronta la sfida con l’atteggiamento di una squadra che sa di poter arrivare al traguardo solo giocando col furore di una provinciale. L’avvio è a strappi, l’Udinese non punge perché Di Natale appare un po’ spaesato nelle vesti di bomber che vive nel cuore dell’area avversaria, così l’inerzia della sfida resta sui tacchetti dei ragazzi di Ranieri. Molti i passaggi, poche le invenzioni: il gioco giallorosso non decolla, mancano la cattiveria e le alternative in attacco. La Roma dà sempre la sensazione di arrivare dalle parti di Handanovic con grande fatica e lentezza, colpa di un gruppo costruito senza l’attaccante di peso in grado, quando serve, di mascherare le difficoltà. La notte del Friuli non si accende. De Rossi e soci pensano più a non perdere gli equilibri che a offendere, l’Udinese dimostra di attraversare un periodo di pericolosa involuzione. Così le uniche emozioni arrivano quando cambia il punteggio: i friulani mettono la freccia con una magia di testa di Floro Flores, la Roma risponde con il colpo vincente di De Rossi, abile a sfruttare un’incursione aerea di Juan. L’intervallo sancisce una sfida a metà, dove la paura di inciampare costringe le due squadre a studiarsi senza farsi male e il verdetto di parità è lo specchio fedele della contesa. La seconda parte però comincia con un rosso, quello a Taddei fin troppo frettoloso, prosegue con ritmi bassi e con un altro rosso, stavolta a Basta. Poi l’acuto di Floro Flores e il naufragio giallorosso. La linea della retrocessione è solo a due punti: per questo pomeriggio si annuncia un’assemblea dei soci infuocata per il presidente Rosella Sensi.


Fonte: La Stampa

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