Calcio Italiano Roma spaccata in mille fazioni, è nella bufera: Zeman aveva avvertiti tutti

Roma spaccata in mille fazioni, è nella bufera: Zeman aveva avvertiti tutti

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A Roma è bufera. Ancora una volta. La sconfitta nella finalissima di Coppa Italia, per altro nella stracittadina con la Lazio, ha trasformato l’ennesima stagione di transizione giallorossa in un’altra annata priva di soddisfazioni. “Fallimentare” a dir poco, visto il tasso tecnico dei giocatori a disposizione di una società che continua a navigare a vista, senza avere idea della rotta da seguire.

zemanGli strascichi poi fanno rabbrividire: Osvaldo scalcia pannelli, viene insultato (“Osvaldo non è nuovo a queste scene sotto le telecamere, poi magari nel privato ha comportamenti un po’ piagnucolosi)” e insulta (“Facevi più bella figura se ammettevi di essere un incapace… Vai a festeggiare con quelli della Lazio va…”), tirando in mezzo anche l’allenatore, che in realtà allenatore non è più, ormai.

Andreazzoli è già stato a rapporto dalla società (società?), che ha deciso il suo “declassamento” a semplice collaboratore; quello che era e che sarà, a meno di offerte da fuori che probabilmente non arriveranno. Risultato dell’ultimo alterco: pagano l’allenatore e soprattutto il giocatore, che ormai a Roma non può più stare e che ovviamente (grazie Prandelli!) non vestirà nemmeno la maglia azzurra. Andrà all’Atletico Madrid: sarebbero 16 milioni di euro guadagnati per la Roma, vista la costanza. Di guai procurati, non certo di rendimento.

“Il codice etico non si può applicare anche nei club?”, vox populi. Provate a dirlo al buon Zdenek Zeman, che a suo tempo aveva avvertito tutti. “Osvaldo e De Rossi pensano solo ai fatti loro…”, diceva il boemo, silurato anche e soprattutto per il suo ostracismo ai big. Ma a Roma chi decide? La piazza o chi altri?

La Roma va avanti a singhiozzo, e ogni volta che arriva uno schiaffo diventa sempre più difficile rialzarsi e offrire l’altra guancia. I tifosi non ce la fanno più: in due anni di gestione “Made in Usa” hanno visto sperperare quasi 120 milioni di euro, hanno incassato 30 sconfitte e soprattutto non hanno mai vinto uno straccio di derby, magra ma allo stesso tempo saziante soddisfazione (vedasi sponda biancoceleste) di una Roma giallorossa che ha voglia di innamorarsi ma non si fida più di niente e di nessuno. Totti a parte, ovviamente: “Capità, prendili tutti a calci nel c…, dirigenti, calciatori bast…”.

La realtà è che in questo momento la Roma è più che mai spaccata in mille fazioni, faide e partiti. Una vera e propria polveriera, dove nulla è certo e tutto è in divenire. E in più la “Magica” è senza allenatore e deve sperare che Berlusconi rompa definitivamente con Allegri nel famoso incontro di giovedì; Pioli, Bielsa, Rijkaard, Panucci, Blanc ricordano vagamente quelli nomi già visti nel recente passato. Allenatori di passaggio, “amori” da una notte e via. Anzi da una stagione e via. Contenti voi…

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