Calcio Italiano Se Hamsik non ce la fa, Datolo è pronto

Se Hamsik non ce la fa, Datolo è pronto

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Jesus giocherà in appoggio a Denis e Lavezzi. «Ai cross ci penso io»

 

datoloE’ abituato ad esibirsi alla «Bombonera», il tempio del Boca, figu­rarsi se avverte ansia nel doversi cimen­tare al «San Paolo», seppure per la pri­ma volta. Jesùs Alberto Dàtolo, il «vo­lante» individuato da Pierpaolo Marino per rimpiazzare Mannini, è pronto al de­butto. Anzi smania dalla voglia di farsi conoscere dai nuovi tifosi, di ripagare della fiducia riposta in lui da Marino e dal presidente De Laurentiis e Marino, di riportare il sorriso in quello spoglia­toio avvilito e preoccupato. Ieri Dàtolo ha rassicurato Reja, in apprensione per l’infortunio muscolare preannunciato da Hamsik via telefono do­po la terza gara in quattro giorni (prima Palermo e poi gli impegni ravvicinati della Slovacchia con Ucraina e Cipro). Stamat­tina Hamsik si sottoporrà ad una ecografia, dopodi­chè si saprà se può essere disponibile per la sfida con il Bologna. 

JESUS E’ PRONTO – Intanto, l’ex stella del Boca, ha tranquillizzato l’allenatore: aiutato nella traduzione dal connazionale Navarro ha spiegato che sa fare an­che l’«enganche» , il gan­cio, il giocatore di collegamento con gli attaccanti. Era quello che amava fare nel Banfield prima di perfezionarsi da esterno sinistro (e destro) anche nella fase di contrasto. Quindi, se Reja lo dovesse ritenere opportuno, Dàtolo rimpiazzerebbe volentieri e senza problemi Hamsik. Forse solo oggi proverà in quel ruolo che tanto lo esaltava nel Banfield e che spinse il presidente del Boca, Ma­cri, a portarlo in maglia gialloblu nel­l’estate del 2006 dopo averne parlato con Maradona. Reja, in questi giorni, si era premura­to di vederlo all’opera da esterno sini­stro in un centrocampo a cinque in pre­visione di un impiego contemporaneo di Hamsik. Gli aveva opposto a volte Mag­gio, a volte Montervino. E Datòlo con grande umiltà si era calato nel ruolo mo­strando apprezzabile dinamismo e gran­di capacità tecniche. Per non parlare dei calci da fermo, battuti con traiettorie te­se e tagliate per la testa dei compagni.


Fonte: Corriere dello Sport di Rino Cesarano

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