Calcio Italiano Napoli: dal sogno Champions al ritiro punitivo

Napoli: dal sogno Champions al ritiro punitivo

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Il Napoli di Reja sta attraversando una crisi impensabile solo fino a due mesi fa. Proviamo ad analizzare il momento dei partenopei. Dopo la sconfitta casalinga contro il Genoa, la squadra è in ritiro per preparare la trasferta di Torino contro la Juve. Napoli in silenzio stampa: parla solo Marino

 

LavezziSolo due mesi fa, dopo addirittura essere stato per una giornata primo in classifica, il Napoli sognava il quarto posto con conseguente accesso ai preliminari di Champions League. Lavezzi era ispiratissimo, l’acquisto di Maggio si era rivelato uno dei migliori del mercato estivo e Denis, con la tripletta contro la Reggina, era diventato da subito uno degli idoli di un San Paolo, dove fino al 25 gennaio (giorno di Napoli-Roma 0-3) non era mai passato nessuno.

Proprio dalla sconfitta interna contro i giallorossi di Spalletti le cose sono improvvisamente cambiate. Nel 2009, il Napoli ha vinto solo una volta, l’11 gennaio contro il Catania, raccogliendo nelle successive 7 partite la miseria di 2 punti sprofondando dal quinto al decimo posto e dicendo praticamente addio alla zona che regala l’Europa.

Il San Paolo, due pareggi e due sconfitte nelle ultime quattro partite, non è più fortino inespugnabile, ma ciò che più lascia esterrefatti è l’involuzione sotto il profilo del gioco della squadra di Reja. La difesa, con il capitano Paolo Cannavaro che è stato più di una volta fischiato dai propri tifosi, non dà sicurezza con l’ovvia conseguenza che il portiere di turno, Navarro, Iezzo, Gianello o il giovane Sepe, non è mai tranquillo. Rinaudo e Aronica sembrano non reggere le pressioni di una piazza esigente come quella di Napoli e Santacroce, per il momento, si è distinto più per l’irruenza piuttosto che per la qualità dei suoi interventi.

A centrocampo, Gargano, Blasi e Pazienza faticano a dettare i ritmi del gioco anche perchè poco aiutati dagli esterni, tendenzialmente Maggio e Vitale, che sono chiamati a stare larghissimi e costretti a ricoprire il doppio ruolo di terzino e ala. Ecco perchè forse l’idea di un cambio di modulo (da 3-5-2 a 4-2-3-1) potrebbe essere la soluzione ai problemi del Napoli. Con i quattro in linea dietro, Gargano e Blasi (o Pazienza) davanti alla difesa e tre (Hamsik, Lavezzi e Maggio) dietro uno tra Zalayeta o Denis, la squadra potrebbe (forse) invertire la rotta. Anche perchè Maggio, con un terzino di ruolo alle spalle, potrebbe sfruttare la sua corsa solo per gli inserimenti senza preoccuparsi di rincorrere gli avversari fino in difesa.

Non siamo allenatori, e non pretendiamo di esserlo: la nostra è una semplice opinione. Le decisioni spettano a Reja che, stando alle ultime voci che arrivano da Napoli, ha (chissà per quanto) la piena fiducia della società.


Fonte: Andrea Tabacco / Eurosport

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