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Serie A, i voti dell’ultima giornata di campionato: Dieci alla freddezza di Balotelli, Zero ai cori di Roma

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10 al sangue freddo di Balotelli– In un momento decisivo, che vale una stagione, potrebbe essere comprensibile avere la tremarella, eppure lui è sempre freddo come un cecchino e quando si presenta sul dischetto non sbaglia. Come al solito. Sono 18 su 18. Non tantissimi, ma è comunque il 100%.

pagella9 alla scuola calcio-Di Natale – Nell’ultima partita prima di affrontare l’Inter era uscito dal campo in barella per un brutto colpo a un ginocchio. Eppure lui supera l’infortunio, torna il campo ed è il migliore dei suoi nella partita che vale la disfatta dei nerazzurri. Il suo gol da antologia merita un posto tra quelli più belli della stagione. Un esempio per tutti.

8 al sottovalutato Thereau – Di solito ci si ricorda sempre dei grandi nomi e si trascurano quelli più piccoli, ma che magari sono importanti, o addirittura fondamentali, per le squadre di media classifica. E’ vero che Atalanta-Chievo non aveva granché da dire, però è anche vero che il francese per due volte riacciuffa il risultato, facendo chiudere il campionato ai gialloblù in maniera più che dignitosa. E a qualcuno ha dato sicuramente un grande aiuto in chiave Fantacalcio…

7 al colpo di coda della Roma – Dopo una stagione bruttina, fatta di fischi, contestazioni, cambi di panchina e proteste, non era facile scendere in campo contro la seconda forza del campionato. Eppure la Roma vince col Napoli e si riapre una porticina per l’Europa League. Già, perché invece la Lazio perde col Cagliari e a questo punto per l’ultimo posto in Europa sarà decisiva la finale-derby di Coppa Italia. Male, malissimo i biancocelesti. Compito più che superato per i giallorossi.

6 al coraggio della Fiorentina – Ok, c’è l’inerme Pescara dall’altra parte del campo, ma i viola hanno fatto davvero tutto per conquistare un posto in Champions League. E non ci riescono per colpe non loro. Magari le recriminazioni su Twitter da parte dei giocatori, però, non sono proprio il massimo del buon gusto…

5 agli addii dell’ultima giornata – Finché c’è un campionato da giocare, sarebbe bene concentrarsi solo sul calcio e non su tutto il resto. Eppure già da giorni si parla dell’addio di Mazzarri al Napoli, di Miccoli e Ilicic che lasciano Palermo, di Bianchi che se ne va dal Torino. Aspettare il fischio finale era così disdicevole?

4 al valzer delle panchine – Vedi sopra. L’addio di Mazzarri in Italia e di Benitez al Chelsea hanno scatenato una serie di telefonate per sistemare le cose, rendendo traballanti anche panchine che prima sembravano più solide. Così ora Benitez andrà al Napoli, Mazzarri all’Inter e Stramaccioni si ritrova disoccupato. Anzi no. Prende l’Under 21 perché Mangia va al neopromosso Verona. Così il disoccupato ora è Mandorlini. E Allegri intanto… Aiuto!

3 alla decisione di Bergonzi – Tutti gridano allo scandalo per il rigore dubbio dato al Milan. Ed è un rigore che, come dicevamo per Balo, vale una stagione. Un rigore che decide chi va in Champions League. E’ vero che l’arbitro deve dare l’idea di sicurezza e di credere in ciò che fa, ma a volte forse la sicurezza è troppa.

2 alla difesa dell’Inter – La squadra nerazzurra ha vissuto una stagione disastrosa dal punto di vista degli infortuni, ma 5 gol presi in una partita sono tanti, troppi. Probabilmente ciò che è successo con l’Udinese è lo specchio della realtà nerazzurra, ossia una squadra messa in ginocchio da un susseguirsi di eventi e per ora incapace di rialzarsi.

1 alla “sfiga” di Nicklas Bendtner In una partita da dimenticare per la Juventus contro la Sampdoria, lui ha la possibilità di lasciare almeno un piccolo segno nella stagione bianconera dopo tanti mesi di stop per infortunio. L’unico segno che lascia, invece, è visibile nella radiografia del suo braccio sinistro: una frattura scomposta del radio che ha richiesto un intervento chirurgico.

0 ai cori dell’Olimpico di Roma Balotelli non è in campo, contro la Roma c’è il Napoli. E allora perché dalla Sud partono cori contro Supermario? “Balotelli buuu”, ululati da scimmia, “Balotelli figlio di…”, nonostante le maglie indossate dai giocatori giallorossi per la campagna anti-razzismo. Perché? Ma basta!

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