Vigilia delicata per Juventus e Udinese, la capolista non vince da due incontri di campionato, in mezzo il successo in Coppa Italia sul Milan. Guidolin festeggia 500 panchine e spera di recuperare Antonio Di Natale, che non si è allenato tutta settimana. Vucinic titolare, non convocati Pirlo, Marchisio e Quagliarella.
Vigilia delicata quella in casa Juventus prima dell’interessante sfida casalinga contro l’Udinese. Il fiato sul collo di Lazio e Napoli (riavvicinatosi a meno tre dopo l’annullamento dei due punti di penalizzazione) comincia a farsi sentire e occorrono concentrazione e immediati risultati per scacciare paure e insicurezze. In tutta questa stagione bianconera non era mai arrivato un momento così “negativo” dal punto di vista dei risultati. Niente allarmismi, sia chiaro, ma alla Juve non era mai successo di mancare per due partite consecutive l’appuntamento con la vittoria. E’ successo con Sampdoria e Parma, ma per dovere di cronaca in mezzo è arrivato il successo ai supplementari sul Milan in Coppa Italia.
CONTE NON PARLA, FAVORITO VUCINIC – Il momento è delicato e Antonio Conte ha deciso appunto di rinunciare alla consueta conferenza stampa per non dare in pasto alla stampa nuovi titoli troppo rumorosi dopo l’impaccio sul “caso” Marchisio-Napoli. Il campionato è tutt’altro che chiuso, e contro i friulani, tra i giocatori più in forma del momento, serve una vittoria, sperando in un passo falso delle dirette avversarie impegnate a Palermo e Firenze. Quanto al campo, Vucinic dovrebbe partire tra i titolari anche con la complicità dell’acciacco di Quagliarella, non convocato insieme a Pirlo e Marchisio. In dubbio Vidal, che comunque figura nell’elenco del tecnico, ma in merito al cui impiego verrà presa una decisione a ridosso del fischio d’inizio.
“500 PANCHINE? FESTEGGIAMO INSIEME” – E quella di domani per lui sarà una partita particolare perché gli permette di toccare quota 500 panchine in Serie A. “Come festeggerò? Con una cena collettiva insieme a tutti i giocatori e allo staff dell’Udinese. Voglio condividere con tutti loro questa gioia perché se non fossi arrivato a Udine avrei già smesso di allenare. Questi ragazzi hanno prolungato la mia carriera. Sarebbe stupendo festeggiare già nello spogliatoio…”.
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