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Inter, Moratti-Thoir, i discorsi vanno avanti e c’è la volontà di chiudere la trattativa

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Massimo Moratti e Erick Thohir si vedranno presto, la prossima settimana, al massimo entro la prima decade di luglio. Il patron nerazzurro ha confermato che “c’é buona volontà delle parti per definire tutto” e che, perciò, “il discorso va avanti”.

morattiLe trattative condotte nelle ultime settimane con l’assistenza di studi legali e boutique d’affari nel riserbo generale sembrano aver avvicinato le parti preludendo a un accordo proficuo. I tempi lunghi dei colloqui e la pluralità di dettagli oggetto di discussione lasciano presumere altresì che sia prevalsa l’ipotesi di un compromesso, quello che in questo blog abbiamo chiamato “piano B”. Vale a dire la cessione graduale di pacchetti azionari che nel giro di qualche anno dovrebbero portare gli indonesiani a raggiungere la maggioranza della società. Moratti che, in ogni caso, dovrebbe mantenere la presidenza nerazzurra, è riuscito evidentemente a persuadere Thohir sui vantaggi derivanti da un ingresso “softly” nel calcio italiano e dal lavorare insieme (almeno per un periodo) per ridare slancio al team. Nelle prossime ore saranno limate, perciò, cifre e quote. La difficoltà principale in questa direzione resta quella di stabilire anticipatamente le somme di una scalata “pacifica”, dipendendo il valore futuro della società da fattori troppo volubili a cominciare dal ritorno sul palcoscenico europeo con la possibilità di accedere ai ricchi introiti della Champions. Alla fine si potrebbe anche decidere di non legarsi le mani e di risedersi al tavolo, magari fra un anno, per stabilire prezzo e percentuali.

Nel prossimo vertice Moratti potrà anche mostrare al tycoon indonesiano i risultati del bilancio chiuso al 30 giugno 2013. Se è vero infatti che il deficit sarà ancora molto consistente (intorno ai 50 milioni, ma secondo alcuni rumors si potrebbe trattare anche di un rosso più elevato), è altrettanto vero che tra tagli alla rosa, diluizione dei vecchi (faraonici) ingaggi e contrazione degli ammortamenti potrebbero esserci risparmi per una cifra di 70/80 milioni. Una boccata d’ossigeno che permetterebbe di comprimere la necessità di nuovi capitali a 40/50 milioni.

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