Calcio Italiano Le pagelle… Inter solida, sorpresa Siena

Le pagelle… Inter solida, sorpresa Siena

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I nerazzurri superano l’esame Genoa con difesa e contropiede. La squadra allenata da Giampaolo stupisce tutti con una prestazione superlativa a Catania. Riecco la bella Lazio di inizio stagione

 

Le pagelle della 27ª giornata di serie A, l’ottava del girone di ritorno.

C’è una squadra bianconera al comando nelle nostre pagelle, ma non è la Juventus e nemmeno l’Udinese. E’ il Siena che stravince 3-0 a Catania con tre gol uno più bello dell’altro. E siccome il gioco non era mai mancato, applausi doppi a Giampaolo artefice di questa piccola grande rivelazione, avviata verso una salvezza tanto anticipata quanto meritata.

INTER 7,5 – Voto alto perché aveva il compito più difficile a livello tecnico e psicologico. Conferma di avere la miglior difesa del campionato, malgrado i kappaò di Materazzi e Burdisso, e un contropiede micidiale. Trasformare le poche occasioni da gol create non è fortuna: è il merito che distingue i più forti.
LAZIO 7,5 – Si rivede la bella Lazio di inizio stagione, che esce alla distanza come contro la Juventus in coppa Italia. Bravo Rossi che fa i cambi giusti e bravissimo Rocchi che firma la doppietta del 2-0 a Napoli. Scavalcato il Cagliari si porta nella scia della Roma, tornando a sognare un clamoroso sorpasso.
PALERMO 7,5 – Salvato dal palo di Jorgensen sullo 0-0, affonda la Fiorentina con la zampata di Simplicio e un gran gol di Miccoli. Ci vuol altro per riscattare lo 0-4 del derby, ma questa è una bellissima vittoria che conferma le potenzialità di una squadra da cui è lecito attendersi più continuità.
BOLOGNA 6,5 – Fatica a lungo, poi torna al successo sulle ali di Di Vaio, volato a quota 19 con la tripletta che stende la Sampdoria. Soffre anche sull’1-0, e arrotonda il bottino soltanto nel finale tornando a scavalcare il Torino al quintultimo posto, con un esagerato 3-0.
JUVENTUS 6,5 – Mezzo voto in più per l’importanza del risultato, perché il derby è il derby e soprattutto perché l’Inter non allunga. Il gioco non è granchè, ma se Sereni è il migliore in campo del Torino vuol dire che la Juventus è stata pericolosa: un delitto perfetto ricordando il turnover massiccio in vista del Chelsea.
MILAN 6,5 – Il voto è la media tra il 9 per la tripletta di Inzaghi e il 4 per gli sbandamenti della difesa, salvata sull’1-0 da tre grandi parate di Abbiati. Tante assenze e poco gioco, ma il terzo posto è consolidato perchè dietro non vince nessuno.
CAGLIARI 6 – Continua a rallentare, facendosi scavalcare dalla Lazio. Non vince da tre partite e dopo essere passato in vantaggio sul campo del Chievo si fa raggiungere. Due mesi fa non sarebbe successo, ma evidentemente i ragazzi di Allegri hanno la pancia piena dopo tanti punti e tanti elogi.
CHIEVO 6 – Fischiato nel primo tempo, ancora una volta riesce a risalire la corrente, acciuffando l’1-1 in casa contro il Cagliari. Non è molto per la classifica, ma intanto riaggancia il Torino e conferma di avere un grande carattere, almeno quello da salvezza.
GENOA 6 – Non aveva mai perso in casa dove aveva segnato più di tutti, senza mai rimanere all’asciutto. Contro l’Inter gli va tutto storto, per le parate di Julio Cesar e gli errori di mira dei suoi giocatori. Ma anche se con una marcia in meno, il gioco c’è sempre e almeno per questo merita la sufficienza.
TORINO 6 – Povero Toro, cornuto e mazziato. Fa la partita, riscattando se non altro la scena muta dell’andata, ma non raccoglie nulla contro la Juventus, perché per vincere bisogna prima tirare e poi segnare. Ed è questo il grave punto debole della squadra, malgrado gli evidenti progressi con Novellino.
UDINESE 6 – Penalizzata dall’arbitro che non le concede un rigore solare sullo 0-0, ha il merito di andare in vantaggio e il demerito di non mantenerlo. Ma noi vogliamo premiare la sportività di Marino che non si lamenta per il torto subito. Un esempio che dovrebbe essere seguito da tutti.
REGGINA 6 – Molto meglio del Lecce sul piano della personalità e delle occasioni, fallite da Brienza e compagni. Il coraggio, però, non basta e alla fine lo 0-0 è un granellino di sabbia troppo piccolo per rinforzare il castello della speranza di una salvezza sempre più difficile.
ATALANTA 5,5 – In partita per più di un’ora conferma di avere un gioco, malgrado le assenze di Doni e Floccari, facendo tremare il Milan sullo 0-1. Cede soltanto alla distanza allo scatenato Inzaghi, pagando errori difensivi. E con questa sono 3 sconfitte consecutive.
ROMA 5 – Un passo indietro sul piano del gioco dopo la bella partita contro l’Inter. Fatica a riacciuffare il pareggio in casa contro l’Udinese con il solito Vucinic. E soprattutto mostra nervi scoperti. De Rossi, squalificato in Champions e stupidamente espulso in campionato, ormai è diventato De Rosso.
SAMPDORIA 5 – Non perdeva da 6 partite e in un colpo solo ne becca 3. Fermato Pazzini, dopo 5 gol consecutivi, sfiorato l’1-1 con Cassano nel suo momento migliore, la squadra di Mazzarri si affloscia nel finale, sotto i colpi di Di Vaio. Pesa l’assenza di Palombo, ma anche l’effetto “pancia piena” dopo le abbuffate con il Milan in campionato e l’Inter in coppa Italia.
LECCE 4,5 – Aveva la grande occasione, vincendo, di scavalcare Chievo e Torino. Invece non va oltre un inutile 0-0 casalingo contro la Reggina, dopo aver rischiato più volte il naufragio. Se il migliore è il nuovo portiere Rosati, con almeno 4 interventi decisivi, c’è poco da stare allegri. E la colpa non è certamente di Beretta.
FIORENTINA 4 – Rimane al quarto posto soltanto perché Genoa e Roma non vincono, ma il kappaò casalingo con il Palermo è grave a tutti i livelli: per il gioco e il morale. Unico piccolissimo alibi il palo di Jorgensen sullo 0-0. Nella ripresa, però, dopo lo 0-1 il crollo è verticale senza reazione.
NAPOLI 4 – La crisi continua, come prima più di prima. Battuto in casa dalla Lazio, perde anche Maggio fino al termine della stagione. Ma soprattutto non si vede l’uscita dal tunnel. E la contestazione non aiuta, perché non serve prendersela con Reja, che al massimo è uno dei colpevoli, non “il” colpevole.
CATANIA 3 – Brutto testacoda. Dopo due 10 consecutivi, si merita un 3 come i gol incassati in casa dal Siena, che aveva il penultimo attacco del campionato. Si può perdere, ma non così. Costretto a risalire la corrente dopo il gran gol di Maccarone, colpisce la traversa con Martinez, poi affonda altre due volte. E senza alibi.

Fonte: Gazzetta dello Sport di Alberto Cerruti
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