Calcio Italiano Morfeo, a volte ritornano “Ora sì che mi diverto”

Morfeo, a volte ritornano “Ora sì che mi diverto”

829

Il talento che aveva smesso col calcio la scorsa estate (“Ma non ho mai pronunciato la parola addio, solo mi era passata la voglia”), ha ritrovato l’ispirazione nella Cremonese: “Ora ho nuovi stimoli, ma non dite che con me inizia un nuovo corso: siamo un bel gruppo, fatto di giovani e gente d’esperienza. E in più c’è Mondonico…”

 

morfeoDomenico Morfeo è tornato. O almeno così pare. Perché in realtà ha disputato solo due partite da inizio stagione, ma quel che più conta è che ha sottoscritto un contratto fino a giugno. Perché per lui quella firma, con stretta di mano al Cavaliere Giovanni Arvedi ed a Emiliano Mondonico, rispettivamente presidente e allenatore della Cremonese, significa la conferma di una voglia ritrovata, l’impegno di voler portare a termine una missione. Il tutto è successo qualche settimana fa, in pieno mercato di gennaio. Una storia che vale la pena raccontare.

UNA TELEFONATA ALLUNGA LA CARRIERA – “Tutto è nato da una telefonata che ho ricevuto da Mondonico. Altre società di A e B mi avevano cercato, ma io non ne volevo proprio sentir parlare. Poi mi ha cercato Mondonico, e allora mi sono detto che con lui una chiacchierata la potevo anche fare”. E qualcosa si è riacceso in lui: “Sì, ho come sentito scoppiare una scintilla e ho capito che mi era tornata la voglia di giocare. Altrimenti non mi sarei rimesso in gioco, non mi è mai piaciuto ‘rubare soldi’ firmando contratti pensando solo al conto in banca”. Istintivo, diretto, insomma quello di sempre.
RETROSPETTIVA – Dalle giovanili dell’Atalanta all’ultimo anno in serie A col Parma, una carriera fatta di rapidi assaggi anche di Inter e Milan, una spola ripetuta fra la Fiorentina e il resto d’Italia (ma sempre in prestito, perché Cecchi Gori per quattro volte lo ha ripreso in viola), una stabilità trovata nell’ultimo quinquiennio a Parma. Inevitabile tracciare un bilancio fra soddisfazioni, recriminazioni e rimpianti: “Sarebbe facile, guardandomi indietro, puntare l’indice contro errori o sfortuna o parle dette col tono sbagliato. So solo che sono soddisfatto per come è andata, perché quando incontro ex compagni o avversari, magazzinieri o presidenti, posso guardare tutti dritto negli occhi. E dir loro quello che penso, come ho sempre fatto nella mia carriera, una cosa di cui certo non mi pento”.
FUTURO – Dopo sette gare senza vittorie, domenica scorsa la Cremonese è tornata al successo, a Verona. Morfeo ha giocato dietro la coppia d’attacco Coda-Riganò, giovane di belle (e concrete) speranze il primo e collaudato trentaquattrenne il secondo, meritando un 7 in pagella. Come del resto all’esordio (0-0 contro la Spal), nel turno precedente. Come dire, il rilancio grigiorosso passa imprescindibilmente dai suoi piedi: “Non esageriamo, io metto a disposizione la mia esperienza nel ruolo di ‘quelli che camminano’, poi sono indispensabili anche i giovani che danno invece corsa e forza: ma siamo un bel mix, ne sono convinto. E c’è bisogno di tutti”. Tradotto in obiettivi? “Io, a 33 anni compiuti, non me ne pongo. Ma per la squadra penso ai playoff, e se ci arriviamo, a giocarcela per il salto di categoria. Ora siamo settimi, ma ci crediamo. E ce la possiamo fare”. Parola di uno che “non corre” ma la sa lunga, e che ha ritrovato la voglia di divertirsi.

Fonte: Gazzetta dello Sport di  Livia Taglioli
CheapAdultWebcam