Calcio Italiano Ronaldinho a casa Malato oppure no?

Ronaldinho a casa Malato oppure no?

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Il brasiliano non convocato per Genova: dice di avere dolore a un tallone, non si allena da giorni, ma per lo staff medico sta bene

 

kaka_ronaldinhoAria pesante, nessuna voglia di scherzare, quindici persone fuori dal cancello di Milanello a elemosinare fotografie e autografi. Il quadro racconta una depressione che non viene coperta nemmeno dalle classiche e scontate parole di circostanza. L’eliminazione dalla Coppa Uefa, che si va a sommare alla delusione per il mega-distacco dall’Inter (11 punti), è un chiodo piantato nella pelle. Adriano Galliani arriva presto a Milanello, prima dell’ora di pranzo, si chiude nella sala del caminetto con i più stretti collaboratori e bada che dalla stanza non escano spifferi. La trasferta di Genova è un incrocio fondamentale della stagione: se non si entra in Champions League, ha fatto sapere il vicepresidente, si deve ridimensionare. Nessuno vorrebbe pensare a una simile eventualità, ma la realtà lo impone.

EMERGENZA – Nel momento più delicato, come spesso accade, nessuno accorre in aiuto. La lista degli indisponibili è lunghissima, 8 giocatori: Kalac, Kaladze, Nesta, Ambrosini, Gattuso, Borriello, Kakà, Ronaldinho. Fare la formazione è tanto semplice (data l’assenza di molti elementi) quanto rischioso: si riesce davvero a mettere insieme una squadra affidabile da opporre alla Sampdoria? Più che ragionare di schemi e di moduli (sempre importanti, ma non decisivi), c’è da riflettere su ciò che sta accadendo dentro il Milan. Galliani chiede ai giocatori di assumersi le loro responsabilità dopo la brutta figura contro il Werder, pretende la qualificazione alla prossima Champions, garantisce che d’ora in poi starà vicino alla squadra e seguirà ogni allenamento a Milanello, ma siamo sicuri che tutti nel gruppo stiano remando nella stessa direzione?
PROBLEMA – Un caso, in quest’ottica, è sicuramente Ronaldinho. Il brasiliano non è stato convocato. Ufficialmente è indisponibile, perché sostiene di avere dolore al tallone del piede destro. In realtà, lo staff sanitario, dopo accurate visite ed esami strumentali, non ha riscontrato nulla di particolare: sì, Ronaldinho ha preso una botta durante il derby del 15 febbraio, ma poi (con un’infiltrazione anti-dolorifica) ha giocato a Brema il 18 e, dunque, non dovrebbe trattarsi di un infortunio grave. Il brasiliano, tuttavia, non è uscito sul campo neanche ieri: un po’ di esercizi in palestra, qualche pedalata sulla cyclette, una bella doccia calda e via a casa.
IPOTESI – Non ci vuole Einstein per capire che una semplice botta al tallone non può tenere un giocatore fuori dal campo per più di 10 giorni. Delle due, l’una: o si tratta di una microfrattura, e allora bisogna provvedere, oppure il malato è immaginario (nell’arco di 72 ore qualsiasi ematoma si assorbe). L’ipotesi più probabile è che Ronaldinho, come si dice in questi casi, «ci faccia un po’ dentro». I preparatori atletici non hanno avuto, nei giorni scorsi, il piacere di vederlo in maglietta, calzoncini e scarpette pronto per qualche giro di campo e qualche scatto. Che non fosse uno stakanovista dell’allenamento si sapeva fin dai tempi di Barcellona ma, se andiamo a vedere le tabelle, quest’anno sono più le sedute di lavoro saltate di quelle a cui ha partecipato. Con questi campioni è difficile creare lo spirito di gruppo.

Fonte: Gazzetta dello Sport di  Andrea Schianchi
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