Ieri l’incontro col procuratore del giocatore. Negato il terzo anno di contratto: per l’attaccante un biennale a 1 milione l’anno e fascia di capitano: ma il feeling con tifosi e società si è spezzato
Biennale, due anni a una cifra che si aggira (più sotto che sopra) sul milione di euro, più eventuali premi legati a gol, presenze e obiettivi, ma quest’ultimi sono da trattare in un altro incontro fissato entro la prossima settimana, ed infine l’investitura ufficiosa a capitano della squadra. Si chiude così la telenovela Di Vaio-Bologna, vicenda che entrambe leparti avrebbero preferito evitare e che lascia un retrogusto amaro, soprattutto per il giocatore, che aveva sperato in una fiducia e un trattamento migliore. Si chiude con una certezza: Di Vaio sarà ancora al centro dell’attacco del Bologna, i rossoblù potranno contare sull’uomo che li ha salvati, portando in dote 24 gol. Si chiude dopo poco meno di una settimana, quando il primo incontro tra il procuratore del giocatore – Federico Pastorello – e il ds Fabrizio Salvatori aveva dato luogo ad una rottura che apriva ad altri scenari. Ricordiamolo: la prima offerta di ritocco del Bologna, con il contratto depositato in Lega, era stata di 780mila euro a stagione. C’era stato lo strappo, erano seguiti giorni di silenzio, fino – un paio di giorni fa – ad un lungo confronto telefonico tra il patron Renzo Menarini e il giocatore. E c’era stato – sorpresa – pure un sondaggio da parte dello Zenit di San Pietroburgo, che nei giorni scorsi aveva tentato anche Gilardino. Ma Di Vaio ha detto no, coerente alla sua scelta. Ma è stato un braccio di ferro durato poco, schermaglie consuete che danno il là a qualsiasi trattativa tanto è vero che nel pomeriggio di ieri – dopo l’incontro chiarificatore – entrambe le parti si dichiaravano soddisfatte confermando che erano stati fatti passi avanti. La verità è che la volontà di finire la telenovela è stata quella di Marco Di Vaio. Che aveva e ha una priorità: restare a Bologna, come aveva promesso per tutto l’anno.
BOLOGNA NEL CUORE – Ha scelto la qualità della vita, e quindi Bologna, evitando uno scontro che avrebbe lasciato strascichi non indifferenti, con il popolo rossoblù che già aveva manifestato la propria insoddisfazione per quella che sembrava palesarsi come una cessione boomerang. Di Vaio non ha avuto il terzo anno che voleva, si era discusso di un terzo anno a 750.000 euro con la permanenza in A e una cifra inferiore in caso di B, ed il Bologna è stato fermo sulle posizioni di partenza, negando il 2+1. Ed è stato questo l’aspetto che più è dispiaciuto a Di Vaio. Per quanto riguarda l’aspetto economico va detto che si partiva da una richiesta di 1,2 milioni, con la società che ha offerto 950.000 euro. Il milione di euro a stagione su cui ci si è accordati ieri, invece, è una base a cui andranno aggiunti premi legati appunto ai gol e al rendimento dell’attaccante. Tutto questo è stato deciso ieri, con Federico Pastorello che si è presentato alla receprion dell’Hotel Hilton di Milano alle 12.42 e subito dopo ha incontrato il ds Salvatori. Di Vaio, in vacanza in Sardegna con la famiglia, ha scelto quindi di chiudere la carriera a Bologna. Ha pesato pro e contro, si è confrontato con il suo procuratore, con la moglie Malisa, e ha deciso, convinto com’è di potere – perché no? – ripetere anche l’anno prossimo la splendida stagione appena conclusa. Di Vaio e il Bologna avanti insieme, dunque. La bandiera resta e – in un certo modo – rilancia, scommette e riparte da sè. Ma quello che è successo lascia pensare che niente sarà più cpme prima, almeno a livello di feeling.
MERCATO – Blindato Di Vaio, il Bologna, riparte alla carica per quell’attaccante da affiancargli. Se la trattativa con l’Udinese per Barreto si è momentaneamente bloccata, con il brasiliano che dovrebbe restare un altro anno a Bari dopo l’exploit dell’anno scorso, va detto, che restano obiettivi concreti quelli di Caracciolo (dipende dalla promozione o meno in A del Brescia) e di Pellissier, che si è allontanato dal Napoli ed è sul mercato.