Il Milan va ko, torna a perdere dopo quattro partite nelle quali aveva ottenuto tre vittorie e un pareggio. A spuntarla, nell’ultima giornata del Gruppo C di Champions League, è lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti. Che vince 1-0 a San Siro nel più cinico dei modi, sfruttando una delle due occasioni capitate, quella che Danny capitalizza al massimo al 35’.
Ma l’effetto Berlusconi non sembra essere già finito. Perché a fare la partita sono stati i rossoneri. Pur imbottiti di seconde linee e con la pancia piena per la sicurezza del passaggio del turno da secondi dietro al Malaga. Non un brutto segnale, in fondo. Massimiliano Allegri opera un robusto turnover, lasciando in panchina per la prima volta negli ultimi due mesi Stephan El Shaarawy. Al suo posto c’è Bojan, con Pazzini e Boateng, trequartista nel 4-3-1-2 di partenza. Nella formazione di partenza tornano anche Ambrosini, Flamini ed Emanuelson, mentre in difesa c’è spazio per la coppia centrale inedita o quasi composta da Zapata e Acerbi, con Mesbah terzino sinistro. La differenza di motivazioni dovrebbe creare il solco tra le due squadre. Milan già sicuro del secondo posto, Zenit ancora a caccia del piazzamento in Europa League.
