Calcio Italiano De Laurentiis: «Salvo solo il 4° posto»

De Laurentiis: «Salvo solo il 4° posto»

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Il presidente azzurro polemico dopo il pari col Palermo: «Ho già scordato questa gara, meglio non parlarne, ci sono situazioni che detesto»

 

De LaurentisCon il Napoli al quarto posto davanti alla Juventus, ci si aspetterebbe un Aurelio De Laurentiis raggiante. Invece, dopo lo 0-0 con il Palermo il presidente azzurro è piuttosto polemico. Il motivo non è chiaro. Forse dipende dalla direzione di gara di Orsato, contestato soprattutto per il rigore concesso ai rosanero per fallo di Rinaudo su Cavani e poi fallito da Miccoli (o, meglio, parato da De Sanctis). «L’unica cosa che mi interessa stasera è che il Napoli è quarto e in Champions – dice De Laurentiis ai microfoni di Sky -. Questa partita l’ho già dimenticata, meglio non parlarne, ci sono situazioni che detesto e non ne voglio parlare».

Questo è solo l’antipasto, perché poi il numero uno del club partenopeo lancia altre stoccate verso non meglio identificati bersagli. Quando gli viene chiesto che sensazione gli dia essere alle spalle solo delle milanesi e della Roma, risponde infatti così: «Non sono ambizioso – afferma -. Stare vicino alle milanesi? Io vorrei fare un torneo del sud perché è difficile fare un torneo italiano. Non voglio fare provocazioni. Io sono un provocatore, ma solo in maniera ironica. In questo campionato ci si prende troppo sul serio. Basterebbe un bambino per far quadrare un cerchio che non si vuole far quadrare. Affrontiamo questo campionato con leggerezza».

Stasera il San Paolo era quasi pieno. Purtroppo, fuori dallo stadio ci sono stati alcuni incidenti. E De Laurentiis lo sottolinea: «I napoletani amano il calcio. Noi lavoriamo per loro e loro lo sanno. L’onestà intellettuale ci ripaga. Voglio dire brave alle forze dell’ordine. Ci sono alcuni feriti e me ne dispiaccio. Hanno fatto un lavoro eccezionale. All’interno dello stadio c’era un clima civile, segno che la prevenzione funziona. A Napoli ora viene allo stadio chi veramente ama il calcio. I napoletani stanno vivendo un nuovo modo di fare calcio che ci dovrà vedere sempre più forti sul piano anche dell’onestà intellettuale. Sanno che oltre all’impegno economico ci si mette anche l’impegno dei giocatori. Il mio inchino all’inizio? È un ringraziamento, un gesto simbolico e di sintesi. Altrimenti ogni volta dovrei prendere in mano un microfono per salutare».


Fonte: Corriere dello Sport

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