Dopo aver visto gli spettri per oltre un’ora, il Milan risorge dalle ceneri del ‘Barbera’ ed evita la sesta sconfitta stagionale in campionato. La squadra rossonera, complice un Pato impalpabile, gioca un pessimo primo tempo e va sotto per il rigore trasformato da Miccoli (46′). Il Palermo raddoppia in avvio di ripresa con Brienza, Allegri tenta il tutto per tutto con Bojan e Pazzini. Montolivo accorcia al 70′, poi El Shaarawy fissa il pari: 2-2.
Un film già visto. Il Milan sbanda, Allegri pericolosamente traballa ed El Shaarawy, sempre lui, risolve tutto per il meglio. O quasi, dato che la furia agonistica dei rossoneri, specialmente nell’ultima mezz’ora aveva fatto presagire persino qualcosa più di un pareggio. Ma prima della sveglia di Montolivo, o dell’ingresso in campo di Bojan, c’è tutta una partita da raccontare. Sessanta minuti abbondanti che rivelano una volta di più le difficoltà di una squadra in grande crisi d’identità. L’ennesimo cambio di modulo (con il ricorso a un 3-5-2 “mascherato”, con Abate e Constant molto difensivi) non risolve le difficoltà del Milan, sempre più incapace di costruire gioco e rendersi pericoloso in zona gol. La siccità del primo tempo è quasi imbarazzante: un solo spunto degno di nota (palla invitante di Montolivo per Pato che si fa mangiare dalla difesa avversaria) e tanta approssimazione. Il centrocampo rivive i fasti del passato – almeno nei nomi – ma Nocerino e Flamini sembrano totalmente fuori dal quadro tattico e ideale dell’allenatore. Montolivo è l’unico che dà sostanza, e a volte ricama troppo.
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